Djokovic torna sul trono australiano

Novak Djokovic (ATP 1) ha battuto Andy Murray (6) per la terza volta in tre finali a Melbourne perché ancora una volta ha dimostrato di essere il numero uno a livello mentale. Con un giorno di riposo in meno, il serbo ha accusato diversi problemi fisici durante il match (prima a una mano e poi a una gamba), ma ha gettato il cuore oltre l'ostacolo rispondendo colpo su colpo al ritmo frenetico da fondo imposto dal britannico e lavorando ai fianchi la fragile testa dello scozzese, che una volta sprecato il vantaggio di 2-0 nel terzo set, si è completamente sciolto arrendendosi con il punteggio di 7-6 (7/5) 6-7 (4/7) 6-3 6-0 in 3h39' di gioco.

I primi due set, conclusi al tie-break e durati la bellezza di 2h32'. hanno ricalcato grossomodo il copione atteso: gran ritmo da fondo, colpi potenti e sostanziale equilibrio. L'eccezione è stata rappresentata dall'incredibile numero di break (due per parte in entrambi i parziali). In avvio di terza frazione Murray sembrava avere più benzina nel serbatoio e dopo essere scappato via sul 2-0 sembrava avviato verso il primo successo australiano dopo aver già perso tre volte in finale (oltre a quelle con Djokovic, nel 2010 si era arreso a Roger Federer). Nel quarto game però, Nole gli ha strappato la battuta aprendo un parziale di 12 giochi a uno che ha consegnato la quinta coppa degli Australian Open nelle mani del serbo, ora a un solo trionfo da Roy Emerson, leader nella classifica dei più vincenti a Melbourne.