Via Oslavia 39 b. Un indirizzo, nel quartiere romano Della Vittoria, che, detto così, potrebbe non significare nulla. In realtà, è sede di uno scrigno di bellezza ed estro artistico. Già, perché tra il 1929 e il 1958 qui visse con la famiglia e lavorò Giacomo Balla.
Nel corso di trent’anni, il grande pittore e scultore futurista tramutò un comune appartamento in un’opera d’arte totale, con la complicità delle figlie pittrici, Luce ed Elica, e con in testa le idee espresse nell’innovativo manifesto Ricostruzione futurista dell’universo, firmato a quattro mani con Fortunato Depero nel 1915.
Casa Balla, foto
Chiusa subito dopo la scomparsa delle signorine Balla negli anni Novanta, questa vibrante casa-fucina, che trasuda genio creativo da ogni piastrella, ogni porzione di parete, ogni mobile e utensile, viene aperta al pubblico per la prima volta, dopo un lungo e attento lavoro di restauro. Aggirarsi tra le sue stanze traboccanti di forme e colori è un’esperienza straordinaria e imperdibile.
Il progetto “Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno” comprende anche una mostra allestita presso il museo MAXXI, che presenta una serie di opere inedite ideate da otto artisti e creativi internazionali invitati a confrontarsi con il poliedrico Maestro.
Un ottimo modo, insomma, per celebrare Giacomo Balla a 150 dalla sua nascita.