Cultura

The Father

Il film dell'Oscar al grande Anthony Hopkins

  • 23 June 2021, 18:58
  • 5 December 2023, 10:02
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The Father

RSI Play Top 23.06.2021, 20:49

Di: Michele Serra

The Father è una storia incredibilmente triste, perché racconta una delle cose più tristi che possano succedere alle persone: perdere il contatto con la realtà. La chiamano demenza “senile”, in realtà la condizione è figlia non della vecchiaia, bensì di qualche altro morbo: Alzheimer, certo, ma anche problemi vascolari, ictus.

Triste, dicevamo, perché chi ne soffre rimane come intrappolato nel tempo, nelle proprie ossessioni: ripete le stesse storie, le stesse domande, si confonde, si arrabbia con chi gli è vicino. Un'esperienza raccontata dal film con tale cura che – appunto – la tristezza per lo spettatore è semplicemente inevitabile. Ok, credo di averlo ripetuto a sufficienza. Era importante. Andiamo avanti.

The Father è tratto dall'opera teatrale del quarantenne francese Florian Zeller, che debutta alla regia, dimostrando un talento (anche) cinematografico impressionante. Pluricandidato agli Oscar 2021, sembra avere lo stesso obbiettivo dell'altrettanto nominato Sound of Metal: mostrare al pubblico abile cosa significa la disabilità. In questo caso non è un problema uditivo, certo, ma una condizione mentale. Eppure il problema è lo stesso: usare il cinema per offrire al pubblico un'esperienza altrimenti impossibile (per fortuna, direbbe qualcuno). Zeller ci porta nella casa in cui un pensionato inglese continua a rivivere una serie di scene domestiche, mentre prova a rimanere aggrappato a una realtà che gli scivola tra le dita.

La casa è sempre simile e sempre diversa. Le persone, anche quelle più amate, cambiano anch'esse, fino a diventare irriconoscibili. Tutto rimane uguale e in qualche modo familiare, eppure allo stesso tempo diventa alieno. Per un pubblico che ha vissuto le quarantene dello scorso anno, l'esperienza è ancora più forte.

Zeller ha la fortuna di avere Anthony Hopkins, la cui presenza nei panni del protagonista provoca un meraviglioso cortocircuito cinemtografico: vediamo il volto dell'uomo che ha dato vita a personaggi incredibilmente lucidi e profondi (da Nixon a Lecter), mentre poco alla volta perde ogni luce. Ed è quasi un peccato che la sua interpretazione – mai Oscar al miglior attore fu più meritato – faccia ombra agli altri membri del cast, a iniziare da un'altrettanto straordinaria Olivia Colman.

Dopo un'ora di visione nasce nello spettatore la speranza di un battito d'ali fantastico, che ci offra una speranza, per quanto irreale, una consolazione – magari poteva venir fuori che Hopkins è in realtà un alieno pentadimensionale come quelli raccontati da Kurt Vonnegut in Mattatoio N.5, che ci insegnano che il tempo non esiste, e ogni attimo eterno come un insetto intrappolato nell'ambra. Invece niente. The Father rimane un film (paradossalmente, vista la forma) realista e un film patetico. Si potrebbe facilmente chiamare crudele. Però rimane grande cinema.

The Father (Francia/Regno Unito, 2020)
Regia: Florian Zeller
Interpreti: Anthony Hopkins, Olivia Colman, Imogen Poots, Rufus Sewell
Durata: 97'

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