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Violino...ai funghi

di Barbara Camplani e Fabio De Luca

  • 15 ottobre 2018, 10:47

Grazie alla scienza oggi è possibile analizzare approfonditamente i violini antichi senza danneggiarli, per individuare finalmente quali erano le sostanze sconosciute che Stradivari usava per trattare e verniciare il legno dei suoi violini. Dei piccoli carotaggi hanno inoltre permesso di scoprire che il legno che cresceva nel Sei-Settecento era molto diverso da quello odierno, perché in quel periodo la Terra stava attraverso una piccola Era glaciale. Gli alberi crescevano dunque più lentamente e omogeneamente, fornendo un legno di risonanza di altissima qualità. Ma quindi a causa del riscaldamento globale è ormai impossibile dei violini che suonino come quelli di Stradivari? Non secondo l’Empa di San Gallo, che pensa di aver trovato un modo per migliorare le caratteristiche fisiche del legno svizzero odierno. Come? Grazie a un trattamento a base di funghi, capace di demolire parzialmente lo strato di legno più denso e rigido, senza però deteriorarne la struttura complessiva.

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