Ciclismo

È un Giro che fa girare la testa

Presentata a Roma negli studi RAI l'edizione 102 della corsa rosa

  • 31 ottobre 2018, 19:02
  • 9 giugno 2023, 02:28
Chris Froome

Froome non sa ancora se andrà a caccia del bis

  • Keystone

Da diversi anni a questa parte il Giro d'Italia brilla per originalità. Tra percorsi spettacolari e paesaggi da cartolina. Tra arte, storia, cultura e ciclismo in purezza. Sarà così anche per l'edizione del 2019. Da Bologna, a Verona. Dall'11 al 28 maggio. Attraverso tre cronometro, sei tappe per velocisti, sette di difficoltà media e cinque che solo a guardarle ti viene il mal di gambe.

Alla presentazione c'era pure Chris Froome, vincitore dell'ultimo Giro, ma ancora indeciso sulla presenza in questa nuova edizione. Gli occhi comunque lucidi, concentrati sui dettagli della tappa numero 16. Con Gavia e Mortirolo in cartellone e oltre 5700 metri di dislivello da superare. La 20a, quella del penultimo giorno, su e giù infinito tra le Dolomiti, prima della crono conclusiva dove Giulietta si innamorò di Romeo e dove gli appassionati di ciclismo ammireranno il trionfatore di una corsa al massacro, sorridere felice di rosa vestito.

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