Scrittrice da oltre 18 milioni di copie, Amélie Nothomb è figlia di un diplomatico belga e ha trascorso la sua infanzia in Giappone, l'adolescenza in Cina a New York, e in Bangladesh. Tra i 15 ed i 17 anni conosce l'anoressia che la segna profondamente, influenzando la sua produzione letteraria (ne parla in Biografia della fame). Arriva per la prima volta in Europa a 17 anni stabilendosi a Bruxelles con la famiglia; dopo un difficile ritorno in Giappone nel 1992 si stabilisce prima a Bruxellese e poi a Parigi e pubblica Igiene dell'assassino, all’origine del suo enorme successo letterario: da quel momento assistiamo all’incredibile e continua ascesa che l’ha portata a vincere tra gli altrii Il Grand Prix du Roman dell'Académie française.
Penna fertile, la Nothomb ha all'attivo oltre 26 titoli e per Voland editore è in libreria con I nomi Epiceni.L'abbiamo colta in trasferta tra un incontro e l’altro in tour in Italia per la promozione del libro. I nomi epiceni, o più comunemente detti "nomi misti", possono essere sia maschili che femminili, per esempio Dominique o Claude in francese sono nomi epiceni.
L’ingenua Dominique, cresciuta in una cittadina di provincia a Brest, non può smettere di domandarsi come mai l’affascinante e distinto Claude abbia scelto proprio lei per farne sua moglie; ed è una domanda che continua a porsi anche il lettore visto come si evolve la narrazione che mette in scena la crudeltà inspiegabile di Claude esercitata nei confronti della moglie e della figlia Épicene, tanto attesa e poi rifiutata.
I nomi epiceni - titolo apparentemente stravagante - si rivela però molto significativo e racconta il cuore del romanzo. Nella chiacchierata con Amélie Nothomb, che ancora una volta sonda la crudeltà che si nasconde dietro i rapporti umani, scopriamo perché nell'intervista di Rossana Maspero.
Amélie Nothomb e il dialogo che mette in scena il conflitto
Librintasca 08.03.2019, 09:30