Domenica in scena

La vedova di Pirandello

di Enrico Groppali (in ricordo)

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Domenica 14 aprile 2019 alle 17.35

Maria Antonietta Portulano sposò Luigi Pirandello nel 1894 portando una cospicua dote. Il matrimonio d’interesse ebbe anche amore e passione e venne completato dalla nascita di tre figli. Ma il crollo finanziario, la Grande Guerra che chiamò il figlio Stefano e la gelosia portarono Maria Antonietta alla follia. Fino al ricovero in un ospedale psichiatrico nel 1919, a Roma dove morirà nel 1959 a 88 anni.

La pièce di Enrico Groppali si svolge nella clinica di lusso, il 10 dicembre del 1936, giorno della morte di Luigi Pirandello, momento nel quale Maria Antonietta rievoca la sua vita col Premio Nobel (ottenuto nel ‘34) fatta di ricordi dei figli, della guerra, della pazzia, delle sue opere, del loro rapporto.

Per interpretare il toccante momento, il settore Prosa della RSI, ha chiamato una interprete d’eccezione: Valentina Cortese. Il tecnico del suono Angelo Sanvido e il regista Claudio Laiso hanno portato il materiale necessario per la registrazione nella dimora della grande attrice a Milano.

Sentire la voce di Valentina Cortese è come mettersi in contatto con un secolo di teatro, una sensazione, un’emozione, che scaturisce anche dall’ascolto di quest’opera esclusiva.

Nato a Cremona nel 1948, Enrico Groppali è morto a Milano ad inizio dicembre 2018, Rete Due lo ricorda con la messa in onda di Clemente Molo: il medico di Hermann Hesse e il monologo affidato a Valentina Cortese La vedova di Pirandello. Un testo definito da Paola Casella professoressa all’Università di Zurigo ed organizzatrice delle celebrazioni per l’anno Pirandelliano nel 2017: Il testo di Groppali è molto bello, un italiano letterario d'inizio Novecento (ma non lezioso), una base documentaria solida poggiata su epistolari e ricordi famigliari, una notevole capacità di rievocazione di alcuni momenti salienti biografici, umani e artistici.

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