Nascere da due genitori che quando raccontano le circostanze del loro primo incontro dicono di aver salvato uno la vita dell’altro. Lo dice il padre della madre. Lo dice la madre del padre. Da qui è partita Claudia Durastanti per scrivere “La straniera”, uscito da La nave di Teseo.
Ci sono due lingue, l’italiano e l’inglese. Anzi tre, c’è anche la lingua dei segni che la madre non ha mai voluto insegnare alla figlia. Ci sono tre luoghi: Claudia Durastanti è nata a Brooklyn e da ragazzina si è trasferita in Basilicata (adesso vive a Londra). C’è la vita da poveri. E un certo disprezzo per l’autobiografia, il più bastardo dei generi letterari. Perché non serve saper inventare, neanche saper scrivere. Basta che ti sia successo qualcosa.