Da quando l’emergenza sanitaria ha costretto anche la cultura a fermarsi e i musei a chiudere mostre ed esposizioni permanenti, si sono moltiplicati in rete e sui social le iniziative dedicate all’arte. Visite virtuali, racconti e spiegazioni su una singola opera, valorizzazioni delle professioni che spesso rimangono nell’ombra fisica e metaforica nella quotidiana attività museale, e via a sbizzarrirsi tanto che qualcuno ha segnalato più attività virtuale di quanto non ce ne sia realmente nelle sale e negli uffici museali.
Ma quanto di tutto questo sta arricchendo davvero il dibattito e il panorama culturale? Quanto di queste esperienze sui social resteranno e muteranno il modo di pensare e preparare una mostra?
“Voci Dipinte” ne parla con due storici dell’art, Tomaso Montanari ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università per stranieri di Siena e conduttore di programmi televisivi di grande successo e Marco Franciolli già direttore del MASI, il museo d’arte della Svizzera italiana e membro del consiglio direttivo di Pro Helvetia.
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