Colpo di scena

L’alba del giorno prima - Operazione Sunrise

di Cesare Ferrario

  • Radiodrammi
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Da lunedì 30 marzo all’24 aprile 2020 alle 13:30


Riascolta qui le puntate

  • Operazione Sunrise (1./20)

    Colpo di scena 30.03.2020, 15:30

  • Operazione Sunrise (2./20)

    Colpo di scena 31.03.2020, 15:30

  • Operazione Sunrise (3./20)

    Colpo di scena 01.04.2020, 15:30

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    Colpo di scena 02.04.2020, 15:30

  • Operazione Sunrise (5./20)

    Colpo di scena 03.04.2020, 15:30

  • Operazione Sunrise (6./20)

    Colpo di scena 06.04.2020, 15:30

  • Operazione Sunrise (7./20)

    Colpo di scena 07.04.2020, 15:30

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    Colpo di scena 08.04.2020, 15:30

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    Colpo di scena 09.04.2020, 15:30

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    Colpo di scena 10.04.2020, 15:30

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    Colpo di scena 13.04.2020, 15:30

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    Colpo di scena 14.04.2020, 15:30

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    Colpo di scena 15.04.2020, 15:30

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  • Operazione Sunrise (17./20)

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  • Operazione Sunrise (18./20)

    Colpo di scena 22.04.2020, 15:30

  • Operazione Sunrise (19./20)

    Colpo di scena 23.04.2020, 15:30

  • Operazione Sunrise (20./20)

    Colpo di scena 24.04.2020, 15:30

"Dalle rive del Lario a quelle del Ceresio le tragiche ed eroiche vicende che hanno portato alla fine della seconda guerra mondiale"

Ne L'oro di Dongo Cesare Ferrario ha raccontato la lotta per la liberazione e la sconfitta della dittatura, nella nuova produzione Operazione Sunrise narra la resa. Molti sono i reali personaggi storici che si muovono sullo sfondo degli avvenimenti tra i quali spiccano due importanti personaggi svizzeri (forse troppo negligentemente dimenticati) che assurgono al ruolo di autentici protagonisti ed eroi: il grande pedagogo Dottor Max Husmann e il Maggiore Max Waibel. Furono loro i veri artefici delle trattative per la resa incondizionata di ben ottocentomila nazisti che salvò il nord Italia dalla catastrofe. Un prodigio che nacque dalla neutrale Svizzera e che ebbe il suo inizio proprio sulle rive del Ceresio.

Tutti i personaggi agiscono in un "mondo-teatro" stravolto e annichilito dall'orrore della guerra, a volte sembrano apparire incapaci di sostenere il ruolo che la Storia ha loro affidato per strano destino. Un sottile "fil rouge" li lega, un "testimone", un personaggio di pura invenzione drammaturgica: Nadia Keller (interpretata da Stefania Patruno) una giovane donna, anch' essa svizzera, che lavora per l'Office of Stategic Service, i servizi segreti americani con sede a Berna. La sua avventura comincia quasi per gioco, senza ideali precisi se non quelli di mantenere la sua stessa libertà, nel piccolo paese alpino nel cuore di quell' Europa allora divisa dalla cultura dei regimi totalitaristici che negavano ogni forma di individualità come espressione della libera scelta. E' in quel mondo, in quella epopea che Nadia Keller scoprirà la propria umanità senza più le lenti deformanti della sua stessa cultura borghese, il suo essere donna in una guerra comandata e agita dagli uomini e che relegava il sesso femminile al ruolo di infermiera o a una "cosa" destinata al massimo al "riposo del guerriero". E sarà proprio lei a condurre l'ascoltatore, attraverso il potere evocativo della parola, nella evoluzione delle diversificate trame, dentro e fuori la Storia.

Tre sono state le fasi che hanno portato a compimento quest' opera che si sviluppa in quasi dieci ore di emissione:

- La prima: le pazienti, minuziose e dettagliate ricerche compiute dal Professor Giampaolo Tarzi, una griglia sicura su cui poi costruire personaggi e una drammaturgia che permette di non concedere nulla all' errore storico mantenendo inalterato il senso della "fiction" destinata ad un pubblico vasto ed eterogeneo.
- La seconda: il lavoro di regia in studio con gli attori, appassionato, ricco di creatività e dove, accanto a professionisti di comprovate capacità si sono aggiunti molti giovani che hanno ben saputo essere all' altezza dei ruoli che sono stati chiamati ad interpretare.
- La terza fase (sicuramente la più fantasiosa): l'editing e la sonorizzazione fatta insieme a quell' infaticabile paladino della perfezione che é Angelo Sanvido, con la ricerca e la cura del rumore adeguato, del dettaglio, del suono nei differenziati ambienti. L’uso della tecnica di registrazione binaurale (3D) e la scelta dei sapienti e incisivi commenti musicali hanno creato quella fascinazione d'ascolto di cui il lavoro è pieno in ogni suo momento. Parole, voci, suoni dunque restituiranno quelle vicende che appartengono a un passato relativamente recente ma che - così è negli intendimenti - devono restare (e appartenere) alla memoria collettiva. In un mondo forse troppo sovraccarico di immagini la formula del radiodramma si propone, come sempre, di stimolare e di esaltare la potenza dell' immaginazione dell' ascoltatore, cercando di colpire "ex aequo" cuore e cervello.

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