Colpo di scena

La sfinge senza segreti

Vita, morte e resurrezione di Oscar Wilde

Oscar Wilde (Keystone)

Da Lunedì 27 aprile a Venerdì 8 maggio 2020 ore 13:30

Con: Raffaele Farina, Alessandro Quasimodo, Mario Cei, Gianni Quillico
Musiche originali: Marzio Arigoni
Tecnico del suono: Lara Persia
Regia: Ugo Leonzio

In ricordo di Ugo Leonzio scomparso a Roma il 2 maggio del 2019 proponiamo “La sfinge senza segreti. Vita, morte e resurrezione di Oscar Wilde” uno sceneggiato nel quale la scrittura di Leonzio, eclettica ed empatica, si distingue per intelligenza, ironia e cultura.

Riascolta qui le puntate

  • La sfinge senza segreti

    Colpo di scena 15.11.2010, 18:45

  • Un inverno precoce (la delusione del trionfo) 2./10

    Colpo di scena 16.11.2010, 02:00

  • L'amore che non osa dire (la perversione) 3./10

    Colpo di scena 17.11.2010, 02:00

  • I segreti della stanza n. 113 (scrivere il dramma della fine) 4./10

    Colpo di scena 18.11.2010, 02:00

  • Da Algeri a Sodoma (il processo e il castigo) 5./10

    Colpo di scena 19.11.2010, 02:00

  • C.3.3 (all men kill the thing they love) 6./10

    Colpo di scena 20.11.2010, 02:00

  • De profundis (tristezza e bellezza) 7./10

    Colpo di scena 21.11.2010, 02:00

  • Salome (vorrei essere la testa di Jokanaan) 8./10

    Colpo di scena 22.11.2010, 02:00

  • Roma, Napoli e Capri (e altri piacevoli inferni) 9./10

    Colpo di scena 23.11.2010, 02:00

  • Carta da parati ( nei prati di Persefone e Asfodei) 10./10

    Colpo di scena 24.11.2010, 02:00

Per capire Oscar Wilde si deve considerare un fenomeno singolare. La sua tomba, la più bella e glamour di tutto il Père Lachaise, a Parigi dove è morto il 30 novembre 1900, è sempre e invariabilmente la più visitata, quella dove cuori sensibili lasciano più messaggi e infine, particolare non trascurabile, la più baciata. Tracce vistose di rossetto vengono cancellate quotidianamente dalle ali della Sfinge. Wilde, pur essendo uno degli autori più letti e citati al mondo, è soprattutto un'icona mistica, un culto. E' il Che Guevara del mondo gay. Per creare un mito ci vuole coraggio e un genio uguale o superiore a quello letterario. Coraggio perché uno degli ingredienti del mito è la morte in giovane età, gli altri non sono da meno, dolore, trasgressione, persecuzione, dannazione e resurrezione.

Il genio di Oscar Wilde è riuscito a riunire tutti questi elementi nel processo che lo condannò a due anni di lavori forzati, come sodomita. Aggiunse una passione sapiente quanto irresistibile per un giovane efebo, e un capolavoro scritto in carcere, "De profundis" che è tuttora il vangelo più amato del mondo gay.

Morì a 46 anni in uno squallido alberghetto parigino. Funerale povero, naturalmente.

Testo di Ugo Leonzio pubblicato su Cult nel Novembre 2010

Per quale segreto motivo Oscar Wilde, lo scrittore più glamour della sua generazione nel pieno del suo successo , della sua creatività, della sua abilità mediatica, del suo genio mondano decide, appena quarantenne, di distruggere per sempre la sua famiglia, i suoi figli, il suo nome, la sua arte, la sua immagine trionfante e sostituirla con quella di un essere sordido, un "sodomita", un reietto, un paria della società cui nessuno vuol più stringere la mano o rivolgere uno sguardo.

Un processo folle e due anni di carcere duro "per atti illeciti e contro natura" con il giovane diciottenne Lord Alfred Douglas Queensberry sono la causa di questa devastante, insensata e apparentemente sciocca decisione. Uscito dal carcere, Wilde vivrà ancora tre anni, tra Parigi e l'Italia, vivendo di piccoli prestiti, regali, umiliazioni, elemosine e senza più riuscire a scrivere un rigo.

La causa di questa "caduta" è sempre parsa chiara a tutti, critici e biografi. Una irresistibile storia d'amore omosessuale, un amour fou che travolge la ragione. Ma non è così. Wilde si è volutamente distrutto. Lo aveva confessato a Gide, viaggiando in Algeria insieme ad Alfred, l'amante che lo porterà alla rovina.

In preda a una forma delirante di esaltazione sensuale gli aveva confessato che nella sua vita "tutto doveva cambiare. Aveva bisogno di tragedia". E la tragedia arrivò da lì a poco, come in un perfetto copione teatrale. Perché?

Questa domanda è il cuore di "La Sfinge senza segreti" e la risposta, detta assai brevemente, va cercata nel rapporto di Oscar Wilde con i suoi genitori che lui amava forse troppo profondamente.

Il padre, celebre e apprezzatissimo medico oftalmologo, subì un devastante processo per stupro. La madre, famosa poetessa e attivista per la causa dell'indipendenza irlandese (i Wilde venivano da Dublino) avrebbe voluto avere una figlia femmina e per anni trattò il piccolo Oscar come se lo fosse. L’effetto sulla sua personalità fu fortissimo e dolce.

Questi due semi, apparentemente secondari nella vita di Oscar, sono invece germogliati in modo profondo, diventando il suo irresistibile Destino.

Wilde diventò una femmina e amò i ragazzi e come il padre si distrusse in un processo a sfondo sessuale. Questa tragedia non è stata la fine della sua vita ma il suo vero inizio Wilde non aveva scritto per caso: "Ho messo tutto il mio talento nella mia opera, ma tutto il genio nella mia vita".

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