Letteratura

Rodari

Un papà inventore di storie

  • 22 October 2023, 22:00
  • 23 October 2023, 08:25
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Gianni Rodari
Di: Maria Chiara Fornari

"Le favole dove stanno?
Ce n'è una in ogni cosa: nel legno del tavolino
nel bicchiere, nella rosa"

(Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi)

Il 23 ottobre 1920 nasceva a Omegna, sul lago d'Orta, Gianni Rodari.
Dopo Collodi, Rodari è lo scrittore italiano per ragazzi più conosciuto e tradotto al mondo. Con le sue storie, le filastrocche e poesie ha cresciuto quattro generazioni di lettori. Ha conquistato prima loro e poi i loro genitori, i loro insegnanti e bibliotecari delle scuole primarie. Grazie al passa parola, che quelle filastrocche e brevi storie hanno avviato, i suoi libri sono oggi da annoverare tra i grandi classici della letteratura per ragazzi. Primo fra tutti Filastrocche in cielo e in terra (Einaudi, 1960) un libro per bambini assolutamente rivoluzionario per l'epoca.
Come protagonisti non ha personaggi avventurosi ed esotici, pirati, investigatori, cow-boy, ma padri di famiglia con magri stipendi, artigiani, impiegati, emigranti. Per la prima volta, dopo Il libro cuore di De Amicis, tra le mani dei bambini capitano libri zeppi di piccole gioie della quotidianità domestica e di grandi ideali universali: la fratellanza, la non violenza, la solidarietà. Libri innovativi, negli anni del miracolo economico, nel contenuto come nello stile. I suoi giochi di parole e i suoi nonsense nobilitano gli errori semantici commessi dagli scolari contribuendo notevolmente alla valorizzazione della creatività e della fantasia dei più piccoli, a discapito delle matite rosse degli insegnati.

Gianni Rodari e Bruno Munari, Favole al telefono, Einaudi, 1962

Favole al telefono, uscito da Einaudi nel 1962, è il suo libro a tutt'oggi più popolare e soprattutto più letto. Una fortuna dovuta al fatto che si tratta di un libro nato per la lettura ad alta voce adulto - bambino, un atto di cura, di dialogo e di amore di un padre per sua figlia. Nel volume sono raccolte 70 brevi storie che tale ragionier Bianchi di Varese, rappresentante farmaceutico in settimana condannato a girare per l'Italia lontano dalla famiglia, inventa per la sua bambina che sta a casa. Ogni giorno una favola, che il ragioniere racconta alla figlia al telefono, per indurla dolcemente al sonno. Ogni sera l'appuntamento è alle nove in punto.
«Mi hanno detto - scrive Rodari - che quando il signor Bianchi chiamava Varese le signorine del centralino sospendevano tutte le telefonate per ascoltare le sue storie. Sfido: alcune sono proprio belline».

Lo sguardo nuovo di Rodari sull'infanzia riflette una nuova pedagogia che, negli anni sessanta, imponeva di guardare ad un nuovo bambino, non un bambino immaginato dai grandi, ma un bambino reale, il bambino del contemporaneo, del reale.
Lo stesso bambino che, negli stessi anni, ispirava la creatività di un altro grande inventore di quegli anni: Bruno Munari. L'artista e designer illustra i libri di Rodari con disegni liberi, evocativi e spiritosi, fino a quel momento assolutamente inusuali in quell'ambito editoriale. Un grande e fecondo sodalizio artistico iscritto negli annali della storia dell'editoria italiana.


Nato ad Omegna (Novara) il 23 ottobre del 1920 Gianni Rodari perde il padre a soli nove anni, studia in seminario e diventa maestro. Esercita per pochi anni in scuole della Lombardia. Durante la seconda guerra mondiale partecipa alla lotta partigiana e poi si iscrive al PCI. Dopo la guerra non ritorna all'insegnamento, scopertosi una vocazione giornalistica, nel 1947 si sposta a Milano e diviene cronista de "L'Unità". Collabora anche con "Paese sera" e in generale l'attività giornalistica, come quella di scrittore, lo accompagna per tutta la vita. Tra i fondatori del settimanale per ragazzi del PCI "Il pioniere", ha diretto tra il 1968 e il 1977 "Il giornale dei genitori".
La fantasia era al potere anche nei libri per l'infanzia e andava cambiando l'ordine delle cose.

Inizia a scrivere presto e l'attività di giornalista e scrittore per ragazzi è sempre affiancata all'attivismo politico. Consulente editoriale per la famosa eniclopedia "I Quindici", partecipa all'MCE, il Movimento di Cooperazione Educativa. Nella "Grammatica della fantasia" (Einaudi, 1973) possiamo trovare tutta la sua concezione narrativa e pedagogica "dell'arte di inventare storie", un'opera fondamentale per comprendere la poetica che sta alla base della sua rimessa in discussione di ogni tipo di regola consolidata del gioco; sia esso narrativo, linguistico, pedagogico o sociale.
Nel 1970 riceve il Premio internazionale Andersen per la letteratura dell'infanzia. A tutt'oggi è l'unico scrittore italiano insignito di quello che è considerato il "Nobel per l'infanzia", nella sezione scrittori. Le opere di Rodari, tradotte in tutto il mondo, hanno avuto il merito di far sfuggire definitivamente la letteratura per l'infanzia dal giogo costrittivo dei "buoni sentimenti", ancorandola alla realtà che i bambini hanno attorno a loro. E con le sue "barzellette in versi", come definiva le sue filastrocche, ha creduto fortemente e divulgato una vera e propria "democrazia dell'intelligenza".

"Quello che io sto facendo - ebbe a dichiarare - è di ricercare le costanti dei meccanismi fantastici, le leggi non ancora approfondite dell'invenzione, per renderne l'uso accessibile a tutti. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo".

Gianni Rodari

Negli archivi RSI abbiamo ritrovato due documenti video interessantissimi per capire il valore della figura artistica e umana dello scrittore.
Nel primo documento, del 1970, dal titolo Un uomo, un mestiere Gianni Rodari, appena insignito del Premio Andersen, si trova a partecipare alla settima edizione della Fiera del Libro per l'Infanzia e la Gioventù di Bologna. Qui è a colloquio, oltre che con la studiosa dell'infanzia Mafra Gagliardi, con un inusuale interlocutore: il poeta Andrea Zanzotto.

Un uomo, un mestiere

RSI Protagonisti 12.04.1970, 19:48

Il secondo documento video d'archivio RSI è di un anno prima della sua scomparsa.
Era il 1979 e Gianni Rodari è impegnato a rispondere alle domande di alcuni bambini e di una giovanissima scrittrice per l'infanzia, Bianca Pitzorno, che sulle lezioni lasciate da Rodari ebbe a ricordare: «la brevità del racconto, il gusto della filastrocca, del suono per il suono, i giochi linguistici. Invenzioni che hanno segnato tutti».

Gianni Rodari

RSI Protagonisti 02.10.2023, 09:23

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