Atletica

Carlo Airoldi e la beffa della prima maratona

Andò nel 1896 a piedi da Milano ad Atene ma venne ingiustamente squalificato

  • 19 maggio 2020, 15:03
  • 23 giugno 2023, 14:50

ORMe, il racconto sulla vita di Carlo Airoldi

RSI ORMe 19.05.2020, 15:02

  • Wikimedia Commons

di Marcello Ierace

La maratona è quanto di più ellenico ci possa essere. Attorno alla leggenda di Filippide non c’è grande chiarezza, ma l'epica del racconto è tale che, di fronte a cotanto preludio, il vincitore della prima maratona dei Giochi Olimpici dell'era moderna, organizzati ad Atene nel 1896, non potesse essere che un atleta greco. Anzi ateniese. Stiamo ovviamente parlando di Spyridon Louis. Ma un altro uomo era destinato a conquistare quella prima, leggendaria maratona. Il suo nome - decisamente meno noto - è Carlo Airoldi.

Nato nel 1869 ad Origgio, oggi in provincia di Varese, a pochi chilometri dal Ticino, Carlo Airoldi lavora come operaio in una fabbrica di cioccolato, è dotato di una forza straordinaria e ha una smodata passione per la corsa e per le sfide impossibili. Tra queste vi è la Milano-Barcellona, una massacrante prova sviluppata lungo un percorso di 1050km da percorrere in dodici giorni. Airoldi la vincerà e riceverà duemila pesetas che gli serviranno giusto giusto per pagarsi il viaggio di rientro.

Il 28 febbraio del 1896 partirà poi a piedi per Atene, per partecipare alla maratona olimpica. Al termine di un viaggio epico ed incredibile - come davvero un novello Filippide - raggiunge la capitale greca, ma il re Constantino I in persona gli impedirà di iscriversi in quanto, per le poche pesetas guadagnate a Barcellona, verrà considerato un professionista. La vittoria andrà così all'eroe di casa, Spyridon Louis, che entrerà nella leggenda a cinque cerchi. Di Carlo Airoldi, invece, ci si dimenticherà. Perché la storia la scrivono i vincitori. E non gli eroi.

ORMe, il racconto sulla vita di Carlo Airoldi

RSI ORMe 19.05.2020, 15:02

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