Le squadre di soccorso che hanno ritrovato il corpo del parapendista disperso da sabato scorso hanno potuto contare anche sulla collaborazione di numerosi volontari. Una collaborazione che è stata determinante anche secondo chi ha coordinato l'intervento e che si è sviluppata in diverse forme, tra ricerche sul campo e appelli lanciati sui social network. Amici, conoscenti, volontari. Sono decine le persone che in questi giorni hanno setacciato una vasta zona a cavallo fra Svizzera e Italia. Fra di loro c'erano anche i membri del Club volo libero ticino.
"Siamo veramente commossi da questa mobilitazione da parte di tantissime persone che hanno preso a cuore la vicenda, nonostante pochissimi conoscessero la persona dispersa. Era un po' diventato come un fratello da cercare in un momento disperato", dice alla RSI Andrea Voumard, membro del club Volo Libero Ticino, reduce da giornate che lo hanno impegnato su tutti i fronti, dalle ricerche sul campo ai social network. Sono stati numerosissimi, infatti, gli appelli lanciati online e condivisi da moltissimi utenti in segno di solidarietà.
"L'appello sui social è stato condiviso da tantissime persone, circa 3'500. Altre persone hanno fatto altrettanto e con questa catena siamo riusciti ad avere le prime segnalazioni di possibili avvistamenti", spiega Voumard.
Messaggi di grande speranza che hanno coinvolto anche chi non conosceva il disperso ma che ha deciso di dare il proprio contributo anche con lo zaino in spalla, nonostante la zona fosse estremamente vasta e impervia.
"Avevamo una chat con circa 200 contatti e sul campo ho saputo che nei giorni subito dopo la scomparsa c'erano 80 volontari, altri giorni anche un po' di più. Ho fatto ieri un'uscita con altri tre compagni nella Val di Collio, una zona molto impervia. Poi il giorno prima ero sopra Cerentino perché noi piloti abbiamo studiato i dati ricevuti, le tracce delle antenne telefoniche, le rotte di volo che lui faceva spesso e che noi conosciamo, anche perché sono rotte logiche. Quando rientri da un certo posto sai già che, più o meno, vai in quella direzione piuttosto che in un'altra", dice Voumard.
Le squadre di soccorso
Coordinati dalla polizia cantonale hanno partecipato alle ricerche del parapendista l'esercito, la REGA, il soccorso alpino svizzero, le guardie di confine, il care team, diversi enti di soccorso sia svizzeri sia italiani, come pure numerosi volontari.
Trovato il corpo del parapendista disperso
Il Quotidiano 31.07.2020, 21:30
Ondata di solidarietà per il parapendista
Il Quotidiano 31.07.2020, 21:30