Caster Semenya non potrà gareggiare senza sottoporsi a una cura ormonale per abbassare il suo tasso di testosterone, come per altro prevede il regolamento internazionale dal 2018. A mettere la parola fine al braccio di ferro tra la sudafricana e la Federazione internazionale, iniziato ormai nel lontano 2009, è stato il Tribunale Federale che ha respinto il ricorso dell'atleta iperandrogenica in nome dell'equità sportiva e confermato la sentenza del TAS di Losanna.