Genitori preoccupati per la salute dei propri figli, imprenditori che denunciano le pesanti misure sanitarie, associazioni che si battono contro l'obbligatorietà della mascherina, addirittura medici che ne negano l’efficacia. L’universo “No Mask” è nato sul web durante la prima ondata pandemica, lentamente sta ora uscendo allo scoperto. Sempre più persone contestano i provvedimenti per lottare contro la diffusione del COVID-19, in tutto il paese si moltiplicano le manifestazioni o le marce silenziose, sui social si organizzano e si animano gruppi di cittadini dissidenti.
Il nemico numero uno: la mascherina. Bavaglio, simbolo di sottomissione, costrizione della libertà individuale ma non solo. Sono in molti a credere che la mascherina faccia più male che bene. Quali sono i loro timori? E quali sono le loro ragioni? Su che studi si basano le loro teorie?
Patti Chiari ha esplorato l’ampio e variegato universo "No Mask" svizzero: dalla madre in lotta con le istituzioni al medico che si rifiuta di indossare la maschera, dal partito politico che denuncia una dittatura sanitaria a chi intravvede nella maschera il segno tangibile di un grande complotto internazionale. Con l’aiuto di esperti, medici e biologi ha inoltre cercato di smontare alcuni falsi miti legati alle mascherine.
Ospiti della puntata: Norman Gobbi, presidente del Consiglio di Stato, Giovan Maria Zanini, farmacista cantonale, Orlando De Maria , Jürg Heim e Mauritz Piller rappresentanti delle proteste contro l'obbligo dell'utilizzo della mascherina.
Prese di posizione
STUDI CITATI NEL SERVIZIO
Studio CDC scettico sulle mascherine (maggio 2020):
https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/26/5/19-0994_articleStudio CDC che segna l’inversione di rotta:
https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/prevent-getting-sick/diy-cloth-face-coverings.htmlRicerca The Lancet: 172 studi osservazionali dicono sì alla mascherina
https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)31142-9/fulltextRicerca Cochrane: 67 studi sperimentali dicono ni alla mascherina
https://www.cochranelibrary.com/cdsr/doi/10.1002/14651858.CD006207.pub5/fullRicerca CDC su Kansas:
https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/69/wr/mm6947e2.htm?s_cid=mm6947e2_wRicerca danese su mascherine e SARS Cov-2
https://www.acpjournals.org/doi/10.7326/M20-6817Le raccomandazioni OMS:
https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/332448/WHO-2019-nCov-IPC_Masks-2020.4-fre.pdfLa sentenza portoghese citata durante la diretta di Patti chiari non certifica l’inaffidabilità dei tamponi (test PCR)
Spiegazione breve: La sentenza del tribunale d’appello di Lisbona (nr. 1783/20) dell’11 novembre riguarda quattro turisti tedeschi messi in quarantena durante il loro soggiorno sull’isola di Sao Miguel, alle Azzorre. I quattro erano stati posti in quarantena dopo che uno di loro era risultato positivo al tampone effettuato sull’isola. Il tribunale ha però accolto il loro ricorso e posto fine alla quarantena. I giudici portoghesi hanno motivato la loro decisione con il fatto che i test non erano stati eseguiti da personale qualificato e accreditato per farlo. L’esito di test effettuati da personale non specializzato e non istruito a dovere, potrebbe risultare falsato. Per questo motivo la sola positività al tampone di uno dei turisti, considerata la totale assenza di sintomi della malattia, non è stata ritenuta sufficiente per determinarne la quarantena. La sentenza riguarda quindi quattro test PCR specifici e non l’affidabilità generale dei test PCR. La sentenza non ha avuto alcuna conseguenza sulle procedure di test né in Portogallo né altrove.
Per approfondire: SENTENZA LISBONA, SPIEGAZIONE DELLA REDAZIONE