Escursionisti e alpinisti per la prima volta quest’anno hanno potuto scaricare e usare l’applicazione IceWatcher, realizzata dall’Ufficio cantonale d’archeologia del Vallese. L’app, presente a oggi su 500 dispositivi portatili, serve a segnalare oggetti che vengono trovati sui ghiacciai. Con le temperature che si alzano a causa dei cambiamenti climatici, ne stanno emergendo diversi, rimasti congelati anche per centinaia o migliaia di anni.
Cinque segnalazioni
"Tra il mese di agosto e il 20 ottobre abbiamo ricevuto cinque segnalazioni, tre di loro hanno un interesse archeologico", ha affermato l’archeologo Romain Andenmatten. Ora, i reperti dovranno essere analizzati e datati nel tempo. I risultati saranno disponibili nel primo semestre del 2022.
È stata scoperta anche una munizione e un’altra segnalazione potrebbe essere collegata alla scomparsa di una persona avvenuta nel corso del ‘900, per questo è stato allertato il medico legale.
Grazie alle informazioni precise registrate dall’applicazione, gli oggetti possono essere prelevati dagli esperti senza essere danneggiati. “Gli alpinisti sono i nostri occhi”, ha affermato Andenmatten.
IceWatcher
Come funziona
Non bisogna toccare o spostare quello che viene trovato sul ghiacciaio. Attraverso IceWatcher si seleziona il materiale dell’oggetto: legno, metallo, pelle o resti umani, ecc. Poi si scatta una foto, mettendo in relazione l’oggetto trovato con qualcosa che possa permettere una comparazione della grandezza. Infine bisogna geolocalizzare.