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"Olga" censurato in Cina

La proiezione del film svizzero, fresco vincitore dei Quartz award, è stata annullata a Pechino all'ultimo minuto

  • 1 April 2022, 14:44
  • 23 June 2023, 15:55
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Di: ATS/Lofe

La proiezione del film svizzero "Olga", fresco vincitore ai recenti Quartz award nelle categorie miglior film e miglior sceneggiatura originale, è stata annullata all'ultimo minuto ieri, giovedì, dalle autorità cinesi. I rappresentanti di Pechino hanno dapprima motivato la decisione con il coronavirus per poi riferirsi al contenuto del film. La pellicola avrebbe dovuto essere presentata ad un evento privato dell'ambasciata svizzera in un cinema al quale erano stati invitati anche 10 ambasciatori stranieri, una pratica comune delle rappresentanze elvetiche nel paese dell'estremo oriente.

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La notizia della censura è stata diffusa inizialmente su Twitter da un giornalista del quotidiano francese Le Monde e venerdì è stata confermata dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). L'ambasciata svizzera ha immediatamente protestato presso il ministero cinese degli affari esteri e della cultura contro questa inaspettata cancellazione.

Una talentuosa ginnasta ucraina di 15 anni fugge in Svizzera in seguito al conflitto in Crimea, lontana dalla madre, giornalista rimasta nel in Ucraina, è chiamata ad inserirsi in una nuova realtà, tra il sogno di un oro olimpico e le devastanti notizie provenienti dal suo paese natale. Questa è "Olga", l'ultima opera del regista Elie Grappe, coproduzione franco-svizzera che esplora il tema del conflitto personale. Proprio per questo motivo il film era stato scelto nell'ambito del "Mese della francofonia", una rassegna sponsorizzata dal DFAE in Cina e che aveva come slogan "superare se stessi".

Il miglior film svizzero

Telegiornale 26.03.2022, 12:30

Il film, oltre ad aver trionfato ai Quartz, aveva precedentemente vinto il prestigioso premio "Semaine de la critique" al film festival di Cannes.

Non è la prima volta che le autorità cinesi intervengono nei confronti delle iniziative dell'ambasciata svizzera. Sei settimane fa la censura di Pechino aveva cancellato un messaggio ufficiale tramite il quale la rappresentanza elvetica denunciava la scomparsa di un attivista per i diritti umani.

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