Svizzera

"Cacciatori" di ratti a Berna

Il lavoro degli specialisti impegnati negli interventi di derattizzazione in città. L'importanza della sensibilizzazione sulle malattie veicolate dai roditori

  • 18 aprile 2023, 05:56
  • 24 giugno 2023, 05:25
Alain Fallegger e Silvano Gurtner sono due esperti nella lotta contro la proliferazione dei ratti nella rete fognaria di Berna

Alain Fallegger e Silvano Gurtner sono due esperti nella lotta contro la proliferazione dei ratti nella rete fognaria di Berna

  • RSI/Luca Beti
Di: Luca Beti/ARi

Silvano Gurtner ha una bella barba folta, un cappellino da basket in testa e una grande conoscenza dei ratti, dei quali può essere considerato come una vera e propria "enciclopedia vivente". Alain Fallegger è alto quasi due metri ed è il responsabile della rete fognaria di Berna. Entrambi sono in prima linea sul fronte della derattizzazione nella città, le cui canalizzazioni formano un labirinto sotterraneo di oltre 300 chilometri e con 300 tombini: una rete invisibile ma estesa, che va controllata regolarmente.

Il "Rattus norvegicus" è la specie più diffusa nei meandri dell'impianto fognario della città

Il "Rattus norvegicus" è la specie più diffusa nei meandri dell'impianto fognario della città

  • Wikipedia/Reg Mckenna

Alcuni giorni fa Gurtner aveva piazzato all'interno di 6 tombini delle sfere verdi di plastica grandi come palloni da calcio. Le sfere contengono delle esche: cubetti con una sostanza chimica anticoagulante che provoca nei ratti emorragie interne con esito letale. La prova della presenza dei roditori è data dal fatto che le esce risultano ora rosicchiate.

SEIDISERA del 17.04.23 - Il reportage da Berna di Luca Beti

RSI Svizzera 17.04.2023, 15:42

Una seconda esca viene quindi collocata nelle sfere: un procedimento che verrà ripetuto fino a quando sulle esche non figureranno più i segni dei potenti incisivi dei roditori. La specie in questione è quella del Rattus norvegicus: la più diffusa all'interno dell'impianto fognario della città.

A Berna la rete fognaria si estende per oltre 300 chilometri

A Berna la rete fognaria si estende per oltre 300 chilometri

  • RSI/Luca Beti

Un tempo le tecniche di derattizzazione erano decisamente più rudimentali e si agiva un po' alla garibaldina: i "cacciatori" di ratti percorrevano infatti a piedi i canali più grandi, muniti di fucili Flobert per impallinare le pantegane. Oggi si ricorre a specifici veleni. Ma a impedire la proliferazione dei ratti è soprattutto il comportamento delle persone, ricordano questi due specialisti: fra i loro compiti, quindi, rientra anche il fatto di sensibilizzare la popolazione affinché i resti dei pasti non vengano gettati nei gabinetti, come se questi fossero sacchi dei rifiuti. I ratti, infatti, prolificano laddove trovano cibo a sufficienza.

Serbatoi di malattie

Fortunatamente a Berna questi roditori sono in numero contenuto. L'azione preventiva e di controllo resta in ogni caso essenziale. I ratti possono infatti veicolare numerose malattie infettive, sottolinea Ioannis Magouras, docente presso l'istituto di veterinaria dell'Università di Berna. Ad esempio "hanno un ruolo importante come serbatoio del batterio della salmonella e possono trasmettere" patologie come "le infezioni da hantavirus, la leptospirosi" e la toxoplasmosi. Senza poi contare che in realtà povere dell'Africa e del continente americano "i ratti trasmettono ancora la peste", che in Europa è invece stata debellata.

Derattizzazione nelle fogne: all'interno di queste sfere viene collocata una sostanza chimica, che provoca nei ratti emorragie con esiti mortali

Derattizzazione nelle fogne: all'interno di queste sfere viene collocata una sostanza chimica, che provoca nei ratti emorragie con esiti mortali

  • RSI/Luca Beti

Sono poi diverse le modalità attraverso le quali è possibile contrarre gli agenti patogeni. È raro che i ratti mordano le persone. Ma la leptospirosi o gli hantavirus si diffondono con l'urina degli animali che, contaminando l'ambiente, può portare a infezioni a danno delle persone e degli animali domestici. Inoltre "la trasmissione di germi e parassiti resistenti avviene anche attraverso gli escrementi", rammenta l'esperto.

SEIDISERA del 17.04.23 - Le considerazioni di Ioannis Magouras, docente all'Università di Berna

RSI Svizzera 17.04.2023, 15:45

Da tempo si registrano preoccupazioni per la perdita di biodiversità indotta dai mutamenti climatici. Quali effetti potrebbe produrre sul piano delle popolazioni dei ratti nelle città e della trasmissione di malattie? In natura, osserva Magouras, i roditori rappresentano "una fonte di nutrimento importante" per volpi, martore, uccelli rapaci notturni e diurni. Ma se il numero di questi predatori dovessero diminuire a causa della scomparsa dei loro habitat, "ciò comporterebbe un aumento esponenziale dei roditori". Gli inverni miti possono poi favorirne la proliferazione, visto che questi animali amano il caldo. Infine, con l'innalzamento delle temperature, "si potrebbe assistere ad uno spostamento dei ratti dalle zone tropicali verso l'Europa" e ad una diffusione, alle nostre latitudini, di nuove malattie.

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