Storia

Johann Jacob Leu

Storia del fondatore della Banca Leu, poi Crédit Suisse

  • 4 aprile 2023, 00:00
  • 31 agosto 2023, 11:59
Johann Jacob Leu

Ritratto storico di Johann Jacob Leu

  • Francesco Cerea
Di: Elizabeth Camozzi

Un progressista che si figurava la Confederazione elvetica come un'unica entità nonostante le divisioni confessionali; un concetto che diventò una vera e propria visione all'origine di diverse sue opere importanti, realizzate durante i mandati pubblici che gli furono affidati. Si tratta di Johann Jacob Leu, il quale, sul piano finanziario, viene ricordato in particolare per aver fondato la Banca Leu: tra le più antiche banche del mondo, sopravvissuta agli sconvolgimenti della Rivoluzione francese, per poi soccombere infine nel Ventesimo secolo, quando fu acquistata da Crédit Suisse nel 1990.

Famiglia, istruzione, opere
Leu nacque il 26 gennaio del 1689 a Zurigo, figlio del senatore e balivo Hans Jacob e di Dorothea Heidegger. Fu allievo del medico zurighese Johann Jakob Scheuchzer, con il quale nel 1705 intraprese un viaggio attraverso le Alpi, per poi indirizzarsi verso la giurisprudenza con degli studi sia in Germania, sia in Olanda, giungendo infine anche a Parigi nell'inverno 1708-09; viaggi ed esperienze di cui annotò dettagliate descrizioni in un diario personale.

Fin dalla giovinezza Johann Jacob Leu si interessò alla storia, al diritto e alla corografia della Confederazione, nonché alla genealogia delle famiglie svizzere. La visione del Corpo Elvetico quale unica entità, fu appunto alla base di diverse sue opere importanti realizzate durante i suoi mandati pubblici e che gli permisero di raccogliere informazioni attraverso i numerosi corrispondenti in tutto il territorio svizzero, così come gli permisero di acquisire considerazione e di stabilire relazioni grazie alle quali poté poi superare parte delle diffidenze dei cantoni cattolici. La sua opera principale, divisa in 20 volumi pubblicati a sue spese, fu pubblicata tra il 1747 e il 1765 con il titolo di Allgemeines Helvetisches, Eydgenössisches oder Schweitzerisches Lexicon.

Frontespizio Allgemeines Helvetisches, Eydgenössisches oder Schweitzerisches Lexicon. J.J Leu

Frontespizio del primo volume del 1747 del dizionario di Leu Allgemeines Helvetisches, Eydgenössisches oder Schweitzerisches Lexicon

  • Francesco Cerea

Si tratta del primo dizionario interamente dedicato alla Svizzera, ed insieme la testimonianza più persuasiva dello zelo, della determinazione e della perseveranza del suo autore. La passione e la propensione per la patria si evincono anche, tra il 1722 e il 1735, dalla riedizione di Von dem Regiment der Loblichen Eydgenossschaft, un'opera di Josias Simmler sul diritto pubblico dei cantoni confederati che Leu curò, integrandola tuttavia con numerose annotazioni proprie, ampliandola addirittura fino alla fine dei suoi giorni. Nel periodo 1727-46 diede invece alle stampe i quattro volumi dell'Eydgenössisches Stadt- Und Land-Recht, primo tentativo di sintesi del diritto privato in vigore nella Vecchia Confederazione, pur tuttavia non riuscendo a terminare un suo grande progetto che prevedeva la raccolta delle norme giuridiche della Confederazione, mettendo comunque a punto una metodologia del diritto privato. Il suo fu un lavoro pionieristico, che pone in rilievo in modo inequivocabile l'impronta giusnaturalista del suo pensiero, ossia la credenza che esistano norme del diritto naturale che possono essere ricavate dalla conoscenza della natura, diventando il frutto della conoscenza e non della volontà.
Un uomo attivo, perseverante e minuzioso il borgomastro Johann Jacob Leu, dall'indole modesta e che, forse per questo, non venne mai attaccato sul piano dell'integrità morale, nemmeno quando suo genero Felix Grebel (già balivo di Grüningen) venne accusato di concussione e frode, e poi condannato all’esilio. La dipartita di Leu avvenne all’età di 79 anni, il 10 novembre 1768, nella sua amata città di Zurigo.

Carriera
Johann Jacob Leu fu un personaggio molto attivo nella vita socio-economica della sua città a partire dal 1709, quando entrò a far parte dei servizi della cancelleria zurighese quale bibliotecario della biblioteca civica, diventandone poi direttore nell’anno 1758-59; fu nominato anche cancelliere nel 1729, balivo di Kyburg negli anni 1736-1742, tesoriere nel 1749 e infine, dieci anni più tardi, raggiunse la massima carica quale borgomastro della città di Zurigo. Sul piano finanziario, fu anche presidente della Commissione degli interessi fondata nel 1755: un istituto pubblico indipendente dall'amministrazione finanziaria, che investiva all'estero il denaro degli Zurighesi e che assunse la ragione sociale di Leu & Cie, in seguito appunto denominata Banca Leu.

Le banche private nella Svizzera dei secoli XVII-XVIII
Già a partire dal Cinquecento, ma soprattutto nei due secoli successivi, la storia bancaria svizzera seguì un'evoluzione diversa da quella che caratterizzò gli altri Paesi europei, poiché il mercato dei capitali non funzionava come quello dei grandi regni dove l'indebitamento perenne dello Stato aveva favorito l'introduzione e lo sviluppo della banca. D'altra parte la protoindustria, il commercio e soprattutto il servizio mercenario avevano prodotto un'enorme accumulo di capitale privato e pubblico che il mercato interno non poteva assorbire e questo determinò, dunque, l'esportazione di capitali. Gli investimenti all'estero, che durante la guerra dei Trent'anni avevano subìto un rallentamento, ripresero in misura importante dopo il 1648 cosicché, in questo settore, si affermò la figura del mercante-banchiere soprattutto a partire dal 1700. Già in questo periodo, parecchi di loro esercitavano esclusivamente l'attività bancaria, da soli o con uno o due soci, disponendo di una rete di pagamenti interni e potendo contare su relazioni famigliari, di amicizia e di affari in ogni città europea di una certa importanza, con canali d'accesso privilegiati presso i vari governi. Grazie a queste relazioni, i capitali provenienti dai tesori pubblici svizzeri furono investiti prevalentemente in obbligazioni di Stato ad esempio in Austria, in Germania, nel ducato di Savoia, in Francia, ma anche in Danimarca, Olanda, Svezia, Inghilterra e Stati Uniti. I banchieri offrivano alla loro clientela privata un'ampia scelta di investimenti, quali prestiti rimborsati sotto forma di rendita o prestiti in imprese semipubbliche dell'industria, del commercio, dell'armamento marittimo e della banca.
In Svizzera la banca pubblica, sull'esempio di quella di Basilea, liquidata tra il 1744 e il 1746, perse quasi tutto il terreno guadagnato nei secoli precendenti; i banchieri privati lasciarono agli istituti pubblici soltanto il piccolo credito locale, in particolare quello su pegno. Un bisogno che, comunque, risultava scarsamente coperto e che portò quindi alla creazione di nuove banche pubbliche. A San Gallo, per salvare gli industriali della tela colpiti fin dal 1700 da una crisi strutturale, venne creata nel 1752 la Obrigkeitliche Leinwatcassa che accordava crediti a corto e a medio termine contro il deposito della teleria invenduta. Nel 1788 venne poi aperta la Mousseline- und Baumwolltuchcassa: un istituto analogo per il settore del cotone, e nel 1800 venne realizzata la fusione tra le due casse. A Zurigo nel 1755 un’iniziativa di alcuni banchieri privati, condusse appunto alla creazione della Banca Leu, che doveva assorbire un potere d'acquisto considerato troppo importante e dagli effetti troppo inflazionistici per l'economia del Paese. Attraverso l'emissione da parte della Banca Leu di buoni cassa il cui capitale sarebbe stato collocato all'estero, si sperava di bloccare il calo dei tassi d'interesse e l'aumento dei prezzi dei prodotti di largo consumo.

Da Banca Leu a Crédit Suisse
Nel 1755 quando fu fondata, la sua denominazione era quella di banca statale, il cui scopo era quello di investire all'estero grandi patrimoni sia pubblici, sia privati. In conformità con la consuetudine dell'epoca di far apparire le istituzioni commerciali della città di Zurigo sotto il nome di una società commerciale, la nuova istituzione prese il nome di Leu -in quel momento tesoriere- anche se con lui si ricorda quale principale fondatore anche Hans Conrad Heidegger, anch’egli attivo a livello politico-economico in qualità di rappresentante della corporazione dei fabbri nel Gran Consiglio, poi di Consigliere eletto per libero voto, Consigliere segreto e tesoriere, prima di essere nominato anche borgomastro.

Come menzionato, nella città di Zurigo già all'inizio del 1700 nacque l'idea di offrire ai ricchi zurighesi, privati, corporazioni, aziende e uffici, migliori opportunità di investire denaro all'estero attraverso la creazione di una banca pubblica. Un progetto in tal senso, fu discusso nel 1713 in occasione della revisione della costituzione di Zurigo, ma inizialmente non approdò a nulla. Solo il 27 novembre 1754 la città-stato di Zurigo approvò una risoluzione in base alla quale la banca "Leu et Compagnie" iniziò la sua attività nell'aprile dell’anno successivo con un capitale sociale di 50.000 talleri. La banca, tuttavia, non disponeva di una garanzia statale. Inizialmente Leu et Compagnie si finanziò dunque emettendo obbligazioni a tasso fisso, chiamate "Rathausobligationen" e una piccola parte del denaro ricavato da queste obbligazioni fu prestato a mutuatari non appartenenti alla Confederazione di Zurigo e una parte maggiore fu collocata presso mutuatari stranieri. Questi ultimi includevano la Banca d'Inghilterra, l'imperatrice austriaca Maria Teresa e suo figlio ed erede al trono Giuseppe II. Anche in Francia, attraverso la banca parigina "Labhard, Vernet & Cie." (in seguito ribattezzata "Thellusson, Necker & Cie.") investì pesantemente in titoli di Stato. La Banca Leu si rivelò rapidamente un successo finanziario e, già nel 1771, fu in grado di rimborsare alla città di Zurigo il capitale iniziale. A causa della Rivoluzione francese, ci fu tuttavia un’importante svalutazione degli averi delle banche svizzere all'estero, rendendo necessario un conseguente risanamento che portò, nel 1798, ad una trasformazione da statale a banca privata. Nella prima metà del 1800 la Banca Leu ridusse ulteriormente il suo patrimonio all'estero, divenendo nel contempo il maggiore istituto ipotecario del canton Zurigo; nel 1854 venne trasformata in società anonima, per poi, nel 1871, essere riorganizzata in seguito a perdite nel settore dei conti correnti privilegiando, da quel momento in poi, la gestione patrimoniale e le operazioni bancarie in ambito commerciale. Dopo la Prima guerra mondiale e poi con la depressione degli anni 1930, gli affari iniziarono a peggiorare, tanto che nel 1937 venne attuato un nuovo risanamento. Il secondo conflitto mondiale creò nuove difficoltà, specialmente nei traffici con l'estero, ma negli anni del Dopoguerra si registrò un notevole incremento del bilancio, rafforzato dal potenziamento della rete di filiali negli anni 1960 e 1970; nel 1969 diventò una società per azioni. Il numero dei dipendenti, tra il 1950 e il 1995, salì quindi da 263 a 1'341 persone, con un totale del bilancio pari a 243,1 milioni prima, fino a quasi 13 miliardi di franchi svizzeri poi, con un utile lordo che passò da 2 milioni scarsi a 163 milioni di franchi. Un momento decisamente roseo a cui, però, seguirono dei contraccolpi dovuti ad alcuni scandali, motivo per cui iniziò poi una fase di offerte di rilevamento alla fine degli anni ottanta, che culminò nel 1990 quando la più antica tra le grandi banche svizzere fu infine acquistata dalla CS Holding, dal 1997 conosciuta con il nome di Crédit Suisse Group. Nel 2007 la Banca Leu si fuse con altre filiali del CS Group per formare la banca al dettaglio Clariden Leu, poi definitivamente assorbita da Crédit Suisse nel 2012.

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