Israele e Siria hanno raggiunto un’intesa per il cessate il fuoco nella regione meridionale di Suwayda, teatro negli ultimi giorni di violenti scontri interreligiosi. L’accordo, che mira a riportare la calma dopo una settimana di tensioni tra comunità druse e sunnite, è stato sottoscritto anche da Turchia, Giordania e altri Paesi vicini, come annunciato dall’ambasciatore statunitense ad Ankara, Tom Barrack e confermato più tardi dallo stesso presidente siriano Ahmed al-Sharaa.
Israele si è schierato come protettore della minoranza drusa, storicamente presente nel sud della Siria, in risposta al deterioramento della situazione nella regione. La decisione è maturata dopo che il governo siriano ha dispiegato truppe nell’area sud-occidentale del Paese per contenere gli scontri tra comunità druse e tribù beduine. L’intervento siriano è stato percepito come ostile dalla comunità drusa e dallo Stato Ebraico: secondo diversi media internazionali e diverse ONG, le forze di Damasco si sono schierate a fianco delle tribù beduine durante gli scontri.
La comunità drusa è presente anche in Israele, dove le notizie di violenze contro i drusi siriani hanno suscitato proteste e tensioni interne.
“Invitiamo drusi, beduini e sunniti a deporre le armi e, insieme ad altre minoranze, a costruire una nuova e unita identità siriana in pace e prosperità con i suoi vicini”, ha dichiarato l’ambasciatore Barrack.