Nadine Curanz – I segreti d’Efra
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Nadine Curanz – I segreti d’Efra

Un ritrovamento in soffitta, un baule con fotografie, documenti e una lettera che arriva direttamente dal 1930. Nadine Curanz, graphic designer di Ascona, ha trasformato tutto questo in una pubblicazione, realizzata per il suo progetto di tesi. Un lavoro grafico, fotografico ed editoriale importante che valorizza la Valle Verzasca e che si è trasformato anche in una mostra temporanea presso il Museo Verzasca.

Sebastián Marroquín – Il figlio di Pablo Escobar
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L’11 settembre scorso, a Lugano, l’Endorfine Festival Lugano ha ospitato, tra gli altri, Sebastián Marroquín. Prima conosciuto col nome di Juan Pablo Escobar, Sebastián è il figlio di Pablo Escobar, il narcotrafficante più ricco, potente e celebre della storia. Alla morte del padre, nel 1993, Juan Pablo ha dovuto scegliere se ereditare il cartello e unirsi ai famigliari che l’avevano tradito, oppure se consegnare sé stesso e tutti i beni di famiglia ai suoi nemici: il cartello di Cali. Juan Pablo sceglie quest'ultima opzione. Sopravvive, fugge in Argentina, cambia nome e si rifà una vita come architetto, ma dopo dieci anni lontano dai riflettori capisce di avere una responsabilità più grande. Partecipa a documentari, scrive libri sulla storia di suo padre e chiede perdono alle vittime, motivato anche dal successo della serie "Narcos" che, secondo lui, ha dipinto suo padre con tratti troppo eroici, spingendo molti giovani colombiani a voler emulare le sue gesta.

Sebastián Marroquín – Il figlio di Pablo Escobar
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L’11 settembre scorso, a Lugano, l’Endorfine Festival Lugano ha ospitato, tra gli altri, Sebastián Marroquín. Prima conosciuto col nome di Juan Pablo Escobar, Sebastián è il figlio di Pablo Escobar, il narcotrafficante più ricco, potente e celebre della storia. Alla morte del padre, nel 1993, Juan Pablo ha dovuto scegliere se ereditare il cartello e unirsi ai famigliari che l’avevano tradito, oppure se consegnare sé stesso e tutti i beni di famiglia ai suoi nemici: il cartello di Cali. Juan Pablo sceglie quest'ultima opzione. Sopravvive, fugge in Argentina, cambia nome e si rifà una vita come architetto, ma dopo dieci anni lontano dai riflettori capisce di avere una responsabilità più grande. Partecipa a documentari, scrive libri sulla storia di suo padre e chiede perdono alle vittime, motivato anche dal successo della serie "Narcos" che, secondo lui, ha dipinto suo padre con tratti troppo eroici, spingendo molti giovani colombiani a voler emulare le sue gesta.