Alla RSI

Parte il torneo di Via col Venti

Da lunedì 16 maggio a venerdì 17 giugno, alle 20.40 su RSI LA 1. Conduce Michelangelo Cavadini che si presenta in una intervista

  • 13 maggio 2022, 04:51
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16 coppie di giovani tra i 12 e i 14 anni rappresentanti di altrettante classi o istituti scolastici si affrontano in un torneo che li porterà, sfida dopo sfida, a percorrere il viaggio virtuale di Via col Venti e che assegnerà alla coppia vincitrice il montepremi finale.

A condurre questo gioco a premi/torneo troveremo un volto nuovo: Michelangelo Cavadini, giovane momò con la passione per la musica e per il basket.

“Quando mi è stato chiesto di condurre una versione straordinaria di Via col Venti non ho esitato nemmeno per un istante. Condurre un programma televisivo non era il cosiddetto “sogno nel cassetto” ma già dopo la magica esperienza de “La Mia Banda Suona il Folk” (al fianco di Carla Norghauer) è scoccata la scintilla e ho sperato tanto in una simile opportunità!”.

A tu per tu

Michelangelo Cavadini

Un volto nuovo per un’edizione davvero speciale di Via col Venti

Da lunedì 16 maggio a venerdì 17 giugno, alle 20.40 su RSI LA 1

16 coppie di giovani tra i 12 e i 14 anni rappresentanti di altrettante classi o istituti scolastici si affrontano in un torneo che li porterà, sfida dopo sfida, a percorrere il viaggio virtuale di Via col Venti e che assegnerà alla coppia vincitrice il montepremi finale.

A condurre questo gioco a premi/torneo troveremo un volto nuovo: Michelangelo Cavadini, giovane momò con la passione per la musica e per il basket.

Prima domanda scontata: chi è Michelangelo Cavadini? Che tipo sei?

È sempre difficile definire le cose, ancor più le persone… figuriamoci poi farlo in modo appropriato parlando di sé! Partiamo allora dai fatti: sono un giovane momo’ classe ’95 nato a Mendrisio e cresciuto a Vacallo. Primogenito di otto fratelli e sorelle, ho da sempre coltivato un’indole socievole e votata all’intrattenimento, per cui prediligo convivialità e non disdegno i riflettori. Una vena creativa che mi ha spinto ad esplorare sin da piccolo il mondo della danza e della musica, grazie al quale sono approdato all’universo dello spettacolo: oltre all’attività con la mia band, i Sun Over Waves, ho di recente riscoperto la danza nei panni dell’animatore di eventi e inizio a conoscere il plateau televisivo da nuove prospettive. Anche in ambito scolastico e professionale ho seguito istinto e curiosità, esplorando sin dal liceo gli studi classici e umanistici che mi hanno poi condotto a Friburgo, per una prima parentesi universitaria in antropologia e sociologia.

Hai un background davvero eclettico con studi in filosofia e media e una grande passione per la musica che ti ha portato a farti notare in più di un talent show. Ce ne parli?

Rientrato in Ticino ho iniziato il percorso di Filosofia e media presso l’ISFI/USI di Lugano, conclusosi la scorsa primavera. Nel corso di quell’estate partecipai anche ai provini di X Factor Italia, arrivando ai bootcamp per l’ennesimo confronto con pubblico e giuria: in quell’occasione ho trovato la chiave di volta per uscire dal limbo in cui le diverse parti di me collidevano, generando non pochi dubbi e incertezze. È stato l’apice di un percorso tortuoso, accattivante ma anche incattivito, grazie al quale ho imparato a canalizzare l’energia creativa e l’ambizione artistica. L’esperienza dei talent ha avuto origine proprio in RSI quando nel 2014 partecipammo al contest televisivo “Showtime” (con Luca Mora a S-Quot) mentre la mia attuale esperienza professionale su @rsispam è cominciata dopo X Factor: in un modo o nell’altro, i talent show si sono rivelati un bel trampolino!

E sei stato anche un giocatore di basket a buoni livelli nei Lugano Tigers! Il viaggio nel mondo della palla a spicchi sta proseguendo?

Vivendo a Vacallo, negli anni d’oro della SAV, la pallacanestro e i pomeriggi al campetto erano la via più facile per socializzare. In più, essere alto 198 cm ha sicuramente contribuito e facilitato l’impresa! Dopo essere cresciuto nelle giovanili gialloverdi e averne bazzicato la Serie A ho ceduto al fascino del Lugano Tigers, che proponeva l’interessante progetto di vincere il campionato di 1LN per accedere alla Serie B con un gruppo di giovani ben assortiti; e così fu. Ho dei ricordi bellissimi di quelle stagioni, molti compagni sono ancora cari amici e con alcuni ho pure giocato negli anni dell’università a Friburgo. Lo sport in generale ha sempre avuto facile piglio su di me: ho praticato e insegnato nuoto e basket per molti anni, sia in Ticino che in Svizzera francese, e attualmente sono assistente della selezione cantonale di pallacanestro U14.

Come è nata l’avventura di Via col Venti?

Quando mi è stato chiesto di condurre una versione straordinaria di VCV non ho esitato nemmeno per un istante; poi, una volta realizzata la reale entità della sfida, non posso nascondere di aver sudato freddo. Non saprei dire come sia successo, ma potrebbe essere la sintesi naturale di quanto fatto finora. Condurre un programma televisivo non era il cosiddetto “sogno nel cassetto” ma già dopo la magica esperienza de La Mia Banda Suona Il Folk (al fianco di Carla Norghauer) è scoccata la scintilla e ho sperato tanto in una simile opportunità!

Emozionato per questa tua prima conduzione? La tua esperienza come coach delle giovanili può aiutare…

Emozionatissimo, solo a parlarne mi vibra l’anima! Ma questa è la motivazione più grande. Non è nelle mie corde affrontare le cose in modo sterile, sono un tipo emotivo e ho bisogno di vivere ogni esperienza appieno, nella sua integralità: bello e brutto, facile e difficile, sono pronto a tutto senza aspettarmi nulla. Gestire gruppi non mi spaventa, soprattutto se di giovani: sono molto più preoccupato dal gestire il gioco, la sua liturgia e non fare troppi pasticci, la gaffe è sempre in agguato.

Visto che la trasmissione parla di viaggi… ti piace viaggiare? Che tipo di itinerari ami percorrere?

Se non fosse per la mia ragazza probabilmente non mi sposterei da casa, tranne che per suonare o giocare in trasferta. Che si tratti di mare o montagna, grandi città o posti esotici poco conta… la differenza la fa la stagione: non sopportiamo il freddo e adoriamo il sole. Ambedue senza patente, per partire dobbiamo essere super organizzati: per fortuna viaggio molto con la fantasia ed ora anche a Via Col Venti!

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