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Cima Norma Art Festival

RSI è Media Partner della terza edizione della manifestazione artistica articolata attorno a all'esposizione affiancata da una serie di eventi con i rappresentanti di altre discipline

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La terza edizione del Cima Norma Art Festival si terrà dal 9 luglio al 4 settembre 2022 negli spazi della Fondazione La Fabbrica del Cioccolato a Torre/Blenio.
ll Festival si articola attorno alla mostra collettiva, visitabile dal giovedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00, a cui si affiancano tre serate-evento, il 9 luglio, il 30 luglio e il 13 agosto, durante le quali saranno presentati concerti, letture, performance e spettacoli teatrali.

La mostra
La mostra Leggere mondi con opere degli artisti James Bridle, Collectif Fact, Matteo Fieni, Fragmentin + Lauren Huret, Dominique Koch e Salvatore Vitale al centro di questa terza edizione del Festival dal 9 luglio al 4 settembre si confronta con la leggibilità del mondo attuale, proponendo alcune posizioni contemporanee che focalizzano la loro attenzione critica sulla modalità con le quali la realtà viene oggi interpretata in un contesto dominato dalla digitalizzazione, dagli algoritmi, dai big data e dalla diffusione crescente di forme di intelligenza artificiale.
Quello che emerge con forza è la necessità di una lettura diversa del mondo, a partire dalla messa in discussione della nostra stessa identità che non può più essere vista come un’entità autonoma e preesistente, ma che deve essere letta come il frutto di una continua metamorfosi, come un processo relazionale che si definisce all’interno dello scambio incessante che intratteniamo con gli ecosistemi con cui coabitiamo.
Orari: giovedì a domenica 10.00-18.00: lunedì-mercoledì chiuso.
In occasione degli eventi serali, l’orario d’apertura della mostra è prolungato fino alle 23.00.

Le tre serate evento

9 luglio
18.30 Inaugurazione ufficiale dell’edizione 2022
Apertura ufficiale della terza edizione con interventi di Elio Schenini, direttore artistico del Festival e di Giovanni Casella Piazza, presidente della Fondazione La Fabbrica del Cioccolato. Segue rinfresco.
19.00 concerto di Julie Semoroz
La ricerca musicale di Julie Semoroz si muove con attitudine sperimentale tra suoni e rumori, mettendo al centro la voce umana e le registrazioni sul campo. Myéline, il brano presentato in questa occasione, è una riflessione sulle possibilità della vocalizzazione umana e animale e sulla trasmissione delle informazioni neurali. Nel cervello umano ci sono 100 miliardi di neuroni che hanno il compito di permettere lo scambio informativo tra l’ambiente e l’organismo e che sono in grado di ricevere, analizzare e produrre informazioni. All’interno di questo meccanismo la funzione della mielina è quella di aumentare notevolmente la velocità di conduzione dei messaggi. Parte dei suoni che compongono il brano provengono da informazioni ottenute da esperimenti condotti con elettroencefalogrammi presso il CISA dell’Università di Ginevra e messi a disposizione dell’artista.
21.00 concerto di Bit-tuner
Come per molti musicisti elettronici, il field recording, ovvero la registrazione di suoni ambientali, è una delle partiche che nutre la ricerca di Marcel Gschwend, aka Bit-Tuner, artista sangallese residente a Zurigo che in oltre 20 anni di carriera ha sviluppato uno stile unico e inconfondibile, stringendo frequenti collaborazioni in ambiti molto diversi, quali la danza, il teatro, le arti visive, le sfilate di moda o le colonne sonore per film. Il ventaglio delle sue composizioni spazia dall’hip-hop-beat alla technoide-bass music passando per l’elettronica e il noise. Il risultato è un paesaggio sonoro tendente ai toni scuri, ma sempre carico di una grandissima energia e nutrito di bassi potenti.
22.30 DJ Set di DJ Johnny Haway
DJ Johnny Haway legge il mondo a partire da un’attitudine camaleontica. Questo significa che per lui la forma musicale è in un certo senso irrilevante. Nella sua produzione musicale si cimenta con generi diversi e spesso li mescola insieme. Picchia dei tamburi contro gli 8 bit, diluisce il rumore con la musica dance africana, scuote l’elettronica con la Disco Halal, combina techno sperimentale con canti tribali. DJ Johnny Haway ha una predilezione per lo scuotimento delle ossa che si tratti di far ballare la gente in modi inconsueti o semplicemente farla sdraiare a contemplare le stelle.

30 luglio
17.00 reading di Sara Catella
Scorci di vita femminile in Valle di Blenio agli inizi del Novecento ricostruiti a partire dalla “lettura” di alcune fotografie di Roberto Donetta, figura tra le più significative tra quelle dei pionieri della fotografia in Ticino. È questo il punto di partenza da cui ha avuto origine il libro d’esordio di Sara Catella Le malorose. Con un personale impasto linguistico, l’autrice dà voce alla levatrice Caterina Capra, chiamata al capezzale di don Antonio, parroco di Corzoneso, che per un male sconosciuto ha perso l’uso della parola. La voce schietta e vigorosa della levatrice che sale e si gonfia pagina dopo pagina, accoglie in sé, in un j’accuse corale, le voci delle molte donne che ha incontrato negli anni. Ne scaturisce una galleria di ritratti femminili attraverso cui l’autrice, si fa portavoce di una protesta che rimane – anche per noi che crediamo di vivere in “un altro” mondo – sorprendentemente attuale.
18.30 spettacolo teatrale Eutopia di Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl con la produzione di Trickster-p, per LAC Lugano Arte e Cultura (repliche 31 luglio 18.30 e 21.00)
Coniugando performance, installazione e game design, nel loro recentissimo progetto intitolato Eutopia, presentato in anteprima al LAC di Lugano nel mese di marzo, Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl rimettono in discussione vecchi modelli biologici, ecologici e antropologici. Lo spettacolo si sviluppa sulla base di un meccanismo partecipativo in cui gli spettatori, seduti attorno a un enorme tavolo da gioco, sono chiamati a “leggere” e modificare con le loro azioni il territorio simbolico con il quale devono interagire. Coinvolti in un gioco da tavolo dalle regole inizialmente oscure, ma poi sempre più chiare, gli spettatori contribuiscono con le loro scelte a delineare mondi possibili in cui l’umano e il non-umano sono chiamati a convivere. Oltre allo spettacolo di sabato 30 luglio alle 18.30 sono previste due repliche il giorno successivo, 31 luglio, una alle 18.30 e l’altra alle 21.00. Il numero di spettatori per ogni spettacolo è limitato ed è necessaria la prenotazione, che può essere effettuata inviando una e-mail a: info@cnaf.ch
20.00 concerto-installazione di Chuchchepati Orchestra Gletscherzungen
Entro il 2050, la metà dei ghiacciai delle Alpi sarà scomparsa, nel frattempo le masse di ghiaccio continuano a scricchiolare, formicolare, gemere, gocciolare, stridere e gorgogliare. Le molteplici espressioni acustiche di questi colossi che si stanno ritirando sono state ascoltate e registrate con microfoni subacquei e a contatto, nell’ambito di un progetto di field recording promosso dal Professor Girot dell’Istituto per l’architettura del paesaggio del Politecnico di Zurigo. Con il suo progetto Gletscherzungen che mette assieme concerto dal vivo e installazione sonora, l’Orchestra Chuchchepati, composta da Ludwig Berger, Dieb13, Julian Sartorius e Patrick Kessler, crea un dialogo musicale con i suoni dei ghiacciai, immergendo il pubblico in un mondo sonoro inedito.
21.00 concerto di Simon Grab e Francesco Giudici
Il progetto musicale nato dalla collaborazione dello zurighese Simon Grab e del ticinese Francesco Giudici si propone come un’interpretazione sonora del mondo, a partire da una lettura cruda e senza illusioni di una realtà, quella contemporanea, sulla quale incombono molteplici minacce. Come sirene di guerra che annunciano un disastro imminente, i loro suoni ci invitano a prendere coscienza dell’inevitabile fine dell’Antropocene. Dal dialogo tra le frequenze pulsanti e i suoni elettronici “no input” di Simon Grab e i droni di chitarra di Francesco Giudici, prende corpo una struttura musicale singolare che si nutre di sentimenti di perdita e di rabbia e che appare come un’ossessiva richiesta di cambiamento. Ad accompagnare la loro musica le immagini video dell’artista Aline D’Auria.

13 agosto
20.00 reading di Fabio Pusterla
Poeta, traduttore e saggista, autore di numerose raccolte di poesie e di saggi su temi letterari e linguistici, Fabio Pusterla, una delle più autorevoli voci della letteratura della Svizzera italiana contemporanea, da cinquant’anni “legge il mondo” attraverso la sua attività di scrittore. Non solo, la necessità di continuare a coltivare e affinare le nostre capacità di lettura dei testi e quindi del mondo è stata una delle sue preoccupazioni principali durante i lunghi anni di insegnamento nei licei del Cantone. Intrecciando riflessioni e poesie, sue e di autori incontrati o tradotti nel corso degli anni, Pusterla ci parla dell’incessante tentativo di collocare il mondo in un universo di senso. Tentativo che costituisce l’essenza di quel binomio inscindibile composto da due atti tra di loro speculari e complementari quali sono la scrittura e la lettura.
21.00 performance di Jonathan Frigeri
Jonathan Frigeri, artista e musicista ticinese attivo a Ginevra, da anni indaga le modalità con cui la radio contribuisce alla nostra lettura della realtà quotidiana. Quello proposto in questa occasione è un progetto che mescola elementi di musica sperimentale, sound art e performance. Una divagazione a metà tra il racconto fantastico e l’esperimento scientifico che gradualmente sembra scivolare in una dimensione occulta e misteriosa. A partire da una riflessione sullo spazio radiofonico e sul suo rapporto con l’uomo, Frigeri mette in scena un rito per far vivere agli ascoltatori una esperienza nuova, intrisa di magia.
21.30 concerto di Joke Lanz
Joke Lanz è uno dei pionieri della scena elettronica indipendente svizzera. La sua ricerca spazia tra musica improvvisata e sperimentale, tra noise e turntablism, tra arte performativa e musica concreta. Oltre alle colonne sonore per teatro e cinema, il lavoro in radio, le installazioni e gli oggetti, la sua opera è caratterizzata da due costanti: l’attività di turntablist nell’ambito della quale manipola giradischi e vinili e il progetto Sudden Infant che nel 2014 ha trasformato in un trio dopo 25 anni di lavoro solistico. In una performance intensa che mescola frammenti sonori e parole, Joke Lanz ci parla della difficoltà di rintracciare un senso nel mondo che ci circonda.

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