Paganini
domenica 27/03/22 10:30

Paganini

LA 1, domenica 27 marzo, ore 10:30

Sebbene la musica sia un’arte universale – o perlomeno sovranazionale, nella sua libera circolazione – capita talvolta di ragionare sui fenomeni musicali in termini nazionali o nazionalistici. È celebre il pamphlet tedesco d’inizio Novecento che derideva l’Inghilterra come “la nazione senza musica”. Ma a ben guardare – senza nemmeno lasciare l’Europa – ci sono tante nazioni di cui si conoscono ben poco le tradizioni musicali. E, nello specifico, la puntata di Paganini di domenica 27 marzo – dalle 10.30 su RSI LA1 – si occuperà di Paesi Bassi.

Se l’identità musicale di una nazione si esprime primariamente nella creazione, bisogna subito mettersi il cuore in pace: nei libri di storia della musica non c’è alcuna traccia di compositori olandesi da almeno quattro secoli. L’ultimo – e forse anche l’unico – autore a raccogliere notorietà internazionale fu infatti Jan Pieterszoon Sweelinck, innovatore della musica per tastiera a cavallo fra Cinquecento e Seicento.

Se di musica “olandese” ci si vuole occupare, quindi, e quasi inevitabile occuparsi di interpreti, cominciando da un genere che non ci si immaginerebbe come connaturato alle pianure nordeuropee. Eppure la Dutch Swing College Band è una delle più importanti e longeve formazioni dixieland del nostro continente: fondata nel 1945 e ancora oggi in florida attività, Paganini va alla riscoperta del concerto che tenne al Festival Jazz di Lugano nel 1963.

Il dato per cui da diversi secoli non ci siano compositori olandesi noti internazionalmente può sorprendere ancor di più in considerazione del fatto che alcune istituzioni musicali dei Paesi Bassi – dall’Orchestra del Concertgebouw alle accademie di Amsterdam, Rotterdam e L’Aia – sono tra le più reputate internazionalmente. Così come venerati in tutto il mondo sono stati alcuni grandi interpreti dell’ambito classico, come Willem Mengelberg e Gustav Leonhardt.

Il resto della trasmissione è dedicato al terzo grande direttore d’orchestra olandese che ha attraversato il secondo Novecento da assoluto protagonista, spegnendosi ultranovantenne lo scorso 21 ottobre. In prima visione assoluta: il documentario Bernard Haitink - Il maestro enigmatico.

 

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