In bicicletta per abbracciare il mondo
di Alexandre Lachavanne
Per realizzare un ritratto di Claude Marthaler bisogna avere buone gambe! Occorre essere pronti a montare in sella, equipaggiare la bicicletta con ogni tipo di borsa, allenarsi duramente e, infine, raggiungerlo in qualche angolo del mondo.
Per l'occasione, il regista si reca in Asia centrale, sulle alture del Pamir, dove seguirà Claude per 10 giorni. In uno scenario mozzafiato e con la macchina fotografica in mano, pedala al fianco di un uomo grandioso e umile, che spinge la propria resistenza al limite, nella ricerca di un contatto con la terra, come se cercasse di abbracciarla.
Claude Marthaler, centauro per metà umano e per metà di metallo, ha trascorso quasi 16 anni su una bicicletta, di cui 7 di fila per compiere il giro del mondo. Ha pubblicato sette libri sui suoi numerosi viaggi, eppure sarebbe sbagliato definirlo un avventuriero, secondo lui questa nozione è troppo ambivalente.
Prima di tutto, Claude è un uomo, con i suoi punti di forza e le sue debolezze. Heidi e Nathalie, due delle sue ex, ma anche sua madre Rose, parlano di lui come di un uomo perdutamente innamorato della bicicletta, fino al punto, a volte, di escludere gli altri dalla sua vita.
Abituato alla dimensione in solitaria, ha scelto di non legarsi a qualcuno e di non mettere radici. Non è forse vero che per mantenere l'equilibrio, nel ciclismo come nella vita, bisogna continuare a pedalare, ad andare avanti? Paradosso del ciclonauta è la sua dipendenza dal movimento, e dal viaggio, che nel caso di Claude, si spiega anche con l'improvvisa morte del fratello nel 1979. All'epoca Claude ha 19 anni. Realizza che la vita è troppo preziosa per non seguire il proprio cammino. Così, con la forza delle proprie gambe percorre oltre 240.000 km, come nel tentativo di strappare alla vita dei momenti eterni, oltre che per elaborare il lutto.
Per Claude "il combustibile principale, è la gente!" L'energia trasmessa da questi incontri inaspettati completa il suo essere. È diventato un ciclósofo, e pedalare al suo fianco, significa lasciarsi trasportare in un viaggio fatto di sudore e di felicità.