
La Cambogia nel sangue
Un documentario di Loretta Dalpozzo e Harry Haener
Pierre Tami si definisce un sognatore, che ha imparato a camminare nell’impossibilità, un uomo che non accetta lo status quo e non si tira indietro di fronte alle difficoltà.
Ticinese d’origine e cambogiano d’adozione, 30 anni fa lascia gli agi della Svizzera insieme alla moglie Simonetta, per mettersi al servizio del prossimo in Cambogia, mosso dalla fede e da un senso di destino.
Ridurre la povertà è da sempre la sua missione, un cammino che trova molti parallelismi con l’immensa sofferenza del Paese, tra cui la tragica perdita di una figlia.
Dalla strada alla camera dei bottoni, il lavoro di Tami evolve insieme alla Cambogia, che è oggi una delle economie più dinamiche d’Asia, malgrado le profonde diseguaglianze e le violazioni dei diritti umani.
Da fondatore di Hagar International, un’organizzazione umanitaria che opera anche in Vietnam e Afghanistan, ad imprenditore sociale dell’anno nel 2004, a consigliere del Primo Ministro Hun Sen, Tami porta molti cappelli con passione e disinvoltura.
Ogni anno le iniziative e i progetti sono più ambiziosi, ma l’obiettivo rimane lo stesso: dare ai giovani cambogiani nuove opportunità.