Cicatrici d'oro

di Roberto Bottini e Leonardo Colla

  • Stampa
  • Condividi
  • a A

Luca Cereda deve smettere di giocare a hockey a soli 26 anni per un grave problema cardiaco e diventa un allenatore di successo, trascinando l’Ambri Piotta ai playoff; Andrea Lanfri perde entrambe le gambe a causa di una meningite e si appresta a scalare l’Everest con delle protesi; Cindy Dermont Rigolli viene calpestata dal suo cavallo mentre salta un ostacolo rimane cieca da un occhio e sorda da un orecchio, torna in sella e diventa istruttrice federale d’equitazione; Enzo Muscio resta senza lavoro assieme a 320 colleghi in seguito a una ristrutturazione, vende la casa, ricompra l’azienda dove lavorava da 23 anni e si trasforma da impiegato in imprenditore di successo. Destini diversi uniti da un filo comune: un fatto grave che ha segnato l’esistenza di queste persone senza però piegarle, ma trasformandole, rendendole più forti. Il denominatore comune si chiama resilienza: una forza che ognuno di loro ha trovato superando la propria fragilità, affrontando il dolore attraverso l’immaginazione e soprattutto il lavoro. Ecco allora che le cicatrici rimaste sul corpo o nell’animo di queste persone diventano dei segni da mostrare agli altri, emblemi di un percorso virtuoso. Un percorso che diventa una testimonianza preziosa da condividere con gli altri. Molte di queste persone resilienti testimoniano la loro tenacia, la loro capacità di non mollare mai nella loro vita professionale, ma anche scrivendo libri, tendendo conferenze pubbliche nelle scuole o nelle aziende, o anche semplicemente come genitori.