L'umiliazione più grande

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La beffa delle pensioni. Questa è una di quelle storie che lascia l’amaro in bocca. Una storia che concerne ben 220mila italiane e italiani che hanno lavorato una vita in Svizzera per poi salpare verso le sponde natìe una volta raggiunta la terza età. Infatti, una convenzione tra l’Italia e la Svizzera, in vigore fino al 2002, prevedeva che questi lavoratori potessero rientrare in Italia raggiunti i 35 anni lavorativi per godersi la meritata pensione di anzianità. Quindi permetteva loro di andare in pensione prima di raggiungere l’età pensionabile vigente in Svizzera, garantendo a queste persone di godere di una rendita piena secondo la legge italiana. Ma così non è stato: una volta rientrati e trasferiti i contributi pensionistici si è consumata la beffa. La loro pensione è stata ricalcolata e di fatto decurtata di ben due terzi! Dopo una lunga trafila giuridica in Italia è solo grazie a una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che alcuni di loro ora saranno almeno parzialmente risarciti. Il servizio è diffuso nell'ambito degli appuntamenti radiotelevisivi dedicati al tema dei rapporti di confine italo-svizzero