In Svizzera è attiva da anni una potente cellula di ‘ndrangheta: è quanto emerge dall’inchiesta Crimine della procura antimafia di Reggio Calabria. Il 2 settembre 2009 i carabinieri filmano nel santuario di Polsi in Calabria i vertici della ‘ndrangheta, la potente mafia calabrese, riuniti sotto la statua della Madonna per nominare Mico Oppedisano nuovo capo. È l’episodio chiave dell’inchiesta Crimine, la più grossa operazione antimafia mai realizzata, che tra l’estate 2010 e 2011 porta all’arresto di oltre 350 affiliati in tutto il mondo e svela un’inquietante realtà: anche in Svizzera, a Frauenfeld e d’intorni, è attiva da anni una potente cellula di ‘ndrangheta, una cosiddetta locale, che di norma conta minimo 49 affiliati. Gli inquirenti mettono sotto controllo i telefoni di alcuni affiliati e scoprono cha tra la locale di Frauenfeld e quella di Singen, in Germania, è in atto un dissidio molto forte per il controllo del territorio. Mentre in Germania su richiesta delle autorità italiane scattano subito le manette, in Svizzera per un errore di forma non si dà seguito alla rogatoria. Ma chi sono questi presunti ‘ndranghetisti svizzeri e quali le reazioni delle autorità competenti? Il reportage di “Falò” apre uno squarcio inquietante sulla presenza della potente mafia calabrese in Svizzera e su una realtà fatta di omertà, cosche in guerra e uno sconcertante immobilismo delle autorità.