Tiziano Ferro
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“Il mondo è nostro”, incontro con Tiziano Ferro

Un nuovo disco, un nuovo e intenso capitolo della vita dell’artista, finalmente libero da depressione, hater, vittimismo, dipendenze e false idolatrie. Un percorso faticoso, che gli ha permesso di trasformare le fragilità in una potente spinta propulsiva, umana e artistica. L'intervista di Gian Luca Verga

  • 11.11.2022
  • MUSICA
  • MUSICA ITALIANA
  • Tiziano Ferro

“Il mondo è nostro” è il nuovo e atteso album di Tiziano Ferro!

Una dichiarazione, quasi un urlo di speranza, gioia e ripartenza dopo anni a dir poco complicati. 13 canzoni nate durante la pandemia che raccontano un nuovo e intenso capitolo della vita dell’artista dopo essersi liberato da fantasmi del passato - depressione, rapporto conflittuale con gli haters, vittimismo, dipendenze e false idolatrie. Una presa di coscienza, un percorso anche faticoso, che gli ha permesso di trasformare il dolore e le fragilità in una potente spinta propulsiva, umana e artistica. Complice la stabilità emotiva e la recente, felice paternità.

Ricco e variegato dal profilo musicale “Il mondo è nostro” conferma TZN quale vero “melody maker”; un fabbricatore di melodie irresistibili, capace di scrivere ballate dal grande respiro degne della nobile tradizione italiana dal forte impatto emotivo, quanto vestire canzoni di quella modernità ritmica e sonora in perfetto “Tiziano Ferro style”, quella che lui ha sdoganato nel pop italiano vent’anni fa.

Un disco in cui come sua abitudine si mette a nudo, che lo rappresenta, in cui si specchia anche con la complicità di alcuni compagni di avventura quali Sting, Caparezza, Roberto Vecchioni, Ambra e Thasup per ricordarci che “La vita è splendida”.

di Gian Luca Verga