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Ed è di nuovo Sanremo

Appunti sparsi sul Festival di Sanremo 2023 (7-11 febbraio) dell'inviato RSI Herbert Cioffi

  • 20 gennaio 2023, 12:39
  • 24 giugno 2023, 03:45
Sanremo 2023
  • Rai
Di: Herbert Cioffi

Manca poco alla 73° edizione del Festival di Sanremo che si replica con tutti i suoi rassicuranti rituali; indiscrezioni, pettegolezzi, nomi delle co-conduttrici e il preascolto delle canzoni in gara. Allora qualcosa si può dire, prima che tutti ci si trasformi in: critici, direttori artistici, musicisti, presentatori, enigmisti e non da ultimo autori di pezzi candidati e purtroppo scartati.

Sarà un Festival lungo, molto più lungo dell’anno scorso, salgono a 28 le canzoni in gara, compresi i selezionati da Sanremo giovani. Dunque, ben tre canzoni in più e Amadeus voleva fortemente portarle a 30; dimenticando i dolori articolari dopo le sei ore di diretta televisiva, per chi a casa non vuole perdere nessun frangente.

Si ballerà molto, ma se prima il ballo era uno sfogo alle chiusure obbligate, ora è solo la moda della “cassa in quattro” e di quell’autotune a cui non sono ancora abituati i fruitori dei Festival di qualche anno fa.

Forse manca una vera ispirazione collettiva forte. Moltissimi amori finiti, qualcuno cantato anche bene, ma non credo che si possa dire di rimanere colpiti per il grande di genio creativo o per il massimo dello sfruttamento delle doti di alcuni singoli. Mengoni, Ultimo, Giorgia, fanno il loro dovere, ma forse potevano osare ancora di più. Ciò che mi auspicavo anche per Grignani, che invece torna classicheggiante come ai tempi, per chiedere scusa al padre. Manca poi la quota Rock, diventata impossibile dopo il successo Maneskin, affidata all’unica formazione milanese Colla Zio, che con ironia, diverte.

Non ci sono nemmeno i cantautori impegnati. Non ci sono i Gazzè, i Silvestri, i Brunori, i Pacifico; c’è però la “mattata alla Dargen D’amico”, è il rapper Rosa Chemical, che sul palco ci divertirà sicuramente.

Ma cerchiamo di essere ancora più chiari: i grandi ritorni (Grignani, Giorgia, Oxa, Paola e Chiara, Cugini di Campagna e Art 31), dipenderanno molto anche dalla messa in scena sul palco dell’Ariston, se Paola e Chiara, che sembra ricantino Vamos a Bailar, balleranno sensualmente, se la Oxa oltre a cantare questo pezzo del raffinato Bianconi, sfoggerà un look speciale dei suoi, se i Cugini di Campagna che si presentano più moderni che mai, non rinunceranno alle loro zeppe.

Per il resto mi posso perdere nelle mille risposte alle mille domande, che tutti mi fanno: si! Madame ha una bella e astuta moderna canzone, i Coma Cose, cantano un ottimo pezzo, così come Ariete e allora chi vincerà? Beh, credo quello che sarà più votato e non è una cosa scontata, perché questo non dipenderà solo dalla canzone, ma da tutto quello che in questi anni ormai domina (l'immagine, la capacità di attirare l'attenzione mediatica, eccetera).

Ma allora Mengoni o Ultimo potrebbero … boh non lo so, ma sono sicuro che tutti ne parleranno molto, perché questo è il Festival di Sanremo.

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