Dossier

Outside, Brasile fuori-campo

L'altra faccia del Mondiale nei reportage di Emiliano Bos

  • 27 June 2014, 15:53
  • 6 June 2023, 17:56
Una prostituta di Fortaleza

Una prostituta di Fortaleza

  • rsi

C’è un altro Brasile, fuori dalle rotte turistico-calcistiche, ma bisogna andare a scovarlo. Con un po’ di pazienza, con curiosità, con la voglia di sbirciare un po’ più in là, di vedere cosa c’è dietro. Dietro il copricapo tradizionale di penne colorate di Ricardo Kissibi Kumu, per esempio, non c’è solo folklore a basso prezzo. Gli Indios di São João do Tupé non si vendono per un selfie con lo smartphone. Basta sedersi a chiacchierare con questo sciamano-guaritore per capire le ragioni di questa piccola comunità dell’Amazzonia, in una riserva a picco sul Rio Negro, a mezz’ora di barca da Manaus.

Nel Brasile dei 56’000 omicidi all’anno, ci sono anche storie di recupero e riscatto. In una cella con 4 letti, Kelvin, 19 anni e capelli rasati, racconta del suo “assalto”. Una rapina finita male. Ora sta pagando il suo conto con la giustizia.

Di giustizia – ma anche di inclusione sociale, democrazia partecipativa, nuovo paradigma etico, distribuzione delle risorse - parla anche Nelton Friedrich, sul terrazzo a strapiombo della diga di Itaipu, la più potente del mondo. Il suo bacino d’acqua è il doppio del Lago Lemano. Qui, al confine con Paraguay e Argentina, dice Friedrich, “non si produce solo energia elettrica, ma anche energia umana”.

Malgrado le mille contraddizioni, le incredibili disparità, le devastanti disuguaglianze, le proteste contro la "Copa", di questa energia il Brasile è straordinariamente ricco. Certo, non lo si vede nelle inquadrature delle partite dei Mondiali. Bisogna dare un'occhiata fuori-campo.

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