Dossier

Reggere il mare e salvare vite

Il mantra della missione Mare Nostrum; il diario di Nicola Agostinetti

  • 5 August 2014, 10:27
  • 6 June 2023, 19:08
In salvo in 1'311

In salvo in 1'311

  • keystone

Giorno 6, l'ultimo

L'autonomia di una corvetta in mare è di una quindicina di giorni, su per giù. Non tanto per il cibo, se proprio si rimane a secco non resta che mettersi a pescare, e nemmeno per il carburante, non è più un problema nemmeno per i jet in volo. È che dopo due settimane, il marinaio, chiuso dentro, scoppia. Figuriamoci un giornalista, che dopo sei giorni di navigazione ancora va in crisi sulla differenza tra prua e poppa.

Saluto lo Sfinge e salgo a bordo del Fasan, una fregata di ultima generazione. Una nave che dire enorme sembra farle un torto: 140 metri d'acciaio tutti corridoi, porte blindate, e scale. È una cosiddetta "nave collector", una di quelle su cui vengono trasbordati i profughi soccorsi dalle altre imbarcazioni per portarli a riva.

Affezionarsi a una nave

Non lo credevo possibile ma a una nave militare ci si può affezionare. Io mi sono affezionato allo Sfinge. Al dottor Manzo, che da volontario ha visto l'Iraq, la guerra in Libia e la devastazione dello tsunami. E oggi, pensionato, è ancora qui, sul fronte, con lo stesso entusiasmo. A Baldo, che da pochi mesi è diventato papà e che, come ogni uomo di mare, suo figlio non lo vede mai. A Peppe, il nostromo, che, invece del nome, sulla tuta si è fatto scrivere "il supremo". E poi, si mette lì, in cima alla biscaggina e con la forza delle braccia tira a bordo i profughi, uno ad uno. Un gesto che sembra quello di una levatrice.

Sono marinai, addestrati per stringere e sciogliere nodi, per interpretare venti e correnti, per dominare il mare. Oggi salvano vite, punto e basta, senza farsi troppe domande.

Salvi in 1'311

Sul ponte di volo del Fasan c'è un elicottero e, accatastati, ci sono 1’311 disperati. Disperati, ma salvi. Lo Sfinge scalda i motori, inverte la rotta e si allontana nella notte. A qualche miglio c'è un altro barcone da soccorrere.

Sul Fasan, si vocifera che ci sia stato un naufragio con due morti. Forse lo Sfinge era lì, chissà. In televisione parlano solo della bomba d'acqua nel trevigiano, il resto interessa meno.

Se solo fossero tutte d'acqua, le bombe. Non saremmo qui, in mezzo a questo mare, né io, né lo Sfinge, né tutta quella gente là fuori, al freddo, sul ponte.

TG20 DEL 06.08.2014: "OPERAZIONE MARE NOSTRUM" DI NICOLA AGOSTINETTI

RSI Dossier 07.08.2014, 13:33

TG20 DEL 06.08.2014: "LA CORRISPONDENZA DA L'AIA" DI ENZA ROBERTA PETRILLO

RSI Dossier 06.08.2014, 21:24

Ti potrebbe interessare