Dossier

Tienanmen, 25 anni dopo

La notte tra il 3 e il 4 giugno del 1989 la rivolta degli studenti cinesi venne soffocata dall’esercito

  • 4 June 2014, 06:52
  • 6 June 2023, 17:03
Il simbolo: un ragazzo solo contro i carri armati

Il simbolo delle manifestazioni: un ragazzo solo contro i carri armati

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Era la notte fra il 3 e il 4 giugno del 1989: 25 anni fa i carri armati della Repubblica popolare cinese irruppero in Piazza Tienanmen, a Pechino, per porre fine alle manifestazioni di protesta degli studenti che chiedevano la fine del regime a partito unico e l'instaurazione di un sistema democratico. La rivolta venne sedata nel sangue.

Ancora oggi non si conosce il numero preciso di morti e non è mai stato possibile ricostruire esattamente i fatti. La CIA stimò tra le 400 e le 800 vittime, la Croce Rossa riferì di 2'600 morti e 30'000 feriti. Oltre ai decessi in piazza, andrebbero ad aggiungersi anche le persone giustiziate in seguito per aver preso parte alle manifestazioni.
Gallery: gli scontri di piazza Tienanmen

All’alba del 25esimo anniversario di quei tragici avvenimento Tienanmen si è svegliata nella calma più assoluta. Le forze dell’ordine schierate in blocco impediscono qualsiasi tentativo di commemorare la strage: i passanti – soprattutto gli stranieri – vengono perquisiti e i giornalisti internazionali fermati ed interrogati. Pechino ha sempre negato la stigmatizzazione occidentale degli eventi, censurando di fatto qualsiasi commemorazione e cancellando la vicenda dalla storia della Repubblica popolare. Nei giorni scorsi sono pure stati bloccati alcuni siti internet che parlano del massacro, tra cui Google, mentre il segnale di TV5Monde è stato oscurato martedì sera al momento in cui doveva andare in onda un servizio sui fatti di 25 anni fa.

Una l’immagine più di ogni altra è il simbolo della rivolta: quella del “rivoltoso solitario”, uno studente che da solo si oppose al passaggio di un plotone di carri armati. Non si sa quale sia l’identità del giovane, né che fine abbia fatto.

LudoC.

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