Il Parlamento elvetico, almeno dal punto di vista della rappresentanza delle professioni, non è lo specchio della popolazione che elegge i suoi rappresentanti. Un’analisi della RTS ha rivelato che alcune categorie sovrarappresentate, mentre altre sono del tutto escluse.
Credere che in Parlamento si potrà mai avere uno specchio perfetto della popolazione è una utopia, chiarisce il politologo dell’Università di Losanna André Mach. E neanche un’eventuale abbandono del modello di milizia per passare ai politici di professione cambierebbe di molto la situazione: conquistare un seggio a Berna richiede tempo, competenze e investimenti anche finanziari. Tre criteri che selezionano taluni profili prima ancora di un’eventuale campagna elettorale.
Professioni nella popolazione e in Parlamento
Uno svizzero su dieci è impiegato nel commercio o venditore. Due parlamentari su dieci sono invece imprenditori o direttori. Tra i cittadini quelli che hanno concluso gli studi di diritto (giuristi, avvocati e notai) rappresentano meno dell’1%, ma sotto la cupola di Palazzo federale fioriscono. Nella top 10 dei mestieri sovrarappresentati ci sono anche gli alti funzionari, i professori, gli economisti e i medici. A latitare sono invece portinai, infermieri, cuochi, banchieri, insegnanti e informatici, pur molto rappresentanti nella popolazione. I contadini invece sono tra i più presenti. Sotto la cupola di Berna sono cinque volte in più di quanti non siano fuori da Palazzo.
Diem/RG
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