Economia e Finanza

Banche, sospetto nepotismo

Negli USA anche UBS e Credit Suisse nel mirino per le assunzioni dei figli di alti dirigenti cinesi

  • 31 maggio 2015, 16:55
  • 7 giugno 2023, 09:11
China town a New York

China town a New York

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Le più grandi banche, tra cui anche UBS e Credit Suisse, sono al centro di altre inchieste delle autorità americane. Nel mirino, stando a fonti anomine citate dall’AFP, non ci sono operazioni finanziarie ma presunti casi di nepotismo. A risultare sospette sono le assunzioni dei figli di alti dirigenti cinesi.

Le indagini, avviate nel 2013, vedono implicati Dipartimento di giustizia, procuratore di Brooklyn, ufficio di New York della Federal Reserve e vigilanza sulla borsa SEC. Si muovono nell’ambito della legge anti corruzione che impedisce alle società USA o operanti nel paese di ottenere vantaggi in cambio di servizi.

Negli ultimi mesi, stando a fonti bancarie, la SEC ha inviato Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS, Credit Suisse, Deutsche Bank e Citigroup a proposito di decine di assunzioni che sarebbero state raccomandate da varie autorità di Pechino e fatte nella speranza da parte delle banche di ottenere contratti e contatti in Cina. UBS e JpMorgan hanno confermato che stanno cooperando. Credit Suisse che dal 1999 al 2001, sotto il nome di Lily Wen, aveva alle sue dipendenze Wen Ruchun (figlia dell’ex primo ministro Wen Jiabao), ha invece preferito non commentare.

Diem/AFP

Avanti i pargoli

JPMorgan tra il 2006 e il 2013 avrebbe avuto uno specifico piano di reclutamento battezzato «Figli e figlie». Avrebbe portato anche all’assunzione di Gao Jue, un pessimo candidato (sostengono gli ambienti bancari della Grande Mela) ma figlio del ministero del Commercio cinese che, tra le altre cose, ha il poter di autorizzare le fusioni.

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