Economia e Finanza

I capitali russi hanno già lasciato l'isola

"L'UE si è mossa come un elefante"; intervista al giornalista economico Mauro Bottarelli

  • 27 marzo 2013, 20:01
  • 5 giugno 2023, 18:02
cipro-why, 26-3-2013,ky.JPG

“Temo per Cipro una deriva greca. La situazione dell’isola si terrà in vita fino alle elezioni tedesche, poi inizierà una dissoluzione lenta dell’eurozona”. A dirlo è il giornalista economico italiano Mauro Bottarelli , da noi contattato, che non usa mezzi termini per descrivere la situazione del paese, “una situazione devastante”.

Intanto anche oggi giungono nuovi segnali negativi da Cipro: i media greci affermano che le misure di controllo sui capitali dureranno una settimana e includeranno anche limiti per l’uso di carte di credito all’estero (5'000 euro al mese) e il trasferimento all’estero di contanti (3'000 euro). Le banche dovrebbero riaprire domani, è verosimile dopo una serie di slittamenti?

“Credo che domani qualche banca riaprirà, anche solo per dare un segnale positivo. Ma l’apertura durerà poco, siccome poi vi sarà la chiusura per il periodo pasquale, che permetterà alla Banca centrale di Cipro di prendere tempo. La questione da porsi rimane comunque un’altra: come mai gli istituti rimangono chiusi?”.

Una domanda che è legata ai capitali russi?
Sì. Secondo dati aggiornati e conferme indirette sarebbero 3-4 i miliardi di euro prelevati negli ultimi tempi. Prelevati non dalle due principali banche dell’isola, ma dalle loro filiali londinesi e dalla russa Uniastrum Bank (detenuta all’80% proprio da Bank of Cyprus) che la scorsa settimana sono rimaste aperte e operative. Le banche sull’isola rimangono così chiuse per mancanza di fondi.

Quindi i grossi capitali russi hanno raggiunto già nuovi “lidi”?
Esatto. Gli uomini facoltosi russi hanno avuto sei giorni di tempo per ritirare gran parte dei loro soldi. Ancora una volta l’Unione Europea non si è mostrata all’altezza della situazione. Si è mossa come un elefante in una cristalleria. Mentre si prendevano le decisioni di bloccare i conti, i soldi erano già stati trasferiti. Oggi, Der Spiegel afferma che è stata aperta un’inchiesta per questa fuga di capitali… ma sarà difficile perseguire qualcuno, siccome i prelievi sono avvenuti all’estero e per esempio a Londra, che è fuori dall’euro.

Ma quali soldi allora sono rimasti nelle banche cipriote?
Paradossalmente quelli delle aziende cipriote che non avevano la possibilità di prelevare all’estero.

E dove sono andati invece quelli dei russi?
Alcuni avranno deciso di tenerli in Russia. Altri soldi verranno verosimilmente depositati in Gran Bretagna e poi saranno trasferiti nei cosiddetti paradisi fiscali. Altre possibilità: Lussemburgo e Singapore. Potrebbero anche portarli in Svizzera, anche se la Confederazione, nel caso di grandi afflussi, sarebbe obbligata ad adottare un tasso di interesse negativo, altrimenti il franco diventerebbe ancora più forte rispetto all’euro, nonostante il tetto fissato dalla Banca nazionale svizzera.

di Alessandra Spataro

Ti potrebbe interessare