Economia e Finanza

I medici svizzeri sono pochi e anziani

Il numero chiuso impedisce il ricambio generazionale

  • 17 August 2012, 12:02
  • 6 June 2023, 09:43
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L'età media dei medici elvetici continua ad aumentare, ma il numero dei dottorati rimane pressoché stabile. Per far fronte al fabbisogno interno si fa capo all'estero, da dove provengono i due terzi dei medici attivi in Svizzera.

A partire dal 2000, il numero dei posti universitari nell'ambito di una formazione medica è aumentato di solo un centinaio di unità, passando da 544 a 653. Anche la richiesta di medici è progredita nello stesso lasso di tempo, ma in modo molto più marcato rispetto a quanto le università della Confederazione abbiano potuto offrire al sistema sanitario nazionale. A causa del problema del ricambio generazionale, fra meno di dieci anni potrebbe mancare un terzo dei medici necessari.

Un età media di 57 anni

Già un anno fa, il presidente dell'Ordine dei medici ticinesi, Franco Denti, spiegava dalle colonne del Corriere del Ticino (01.04.2011) che l'età media dei dottori di famiglia si situa attorno ai 57 anni a livello svizzero. Ciò significa che fra meno di cinque anni molti di loro andranno in pensione senza aver trovato un successore. Calcolando che se si formassero più medici a partire da subito, fra una decina d'anni - quando dunque termineranno gli studi - il numero dei dottori ancora al lavoro sarà sceso in modo ancor più preoccupante.

Una piccola boccata d'ossigeno

La fine della moratoria sull'apertura di nuovi studi medici, a partire dal primo gennaio 2012, ha già provocato un incremento delle richieste. Secondo dati di Santésuisse, in soli quattro mesi quasi 900 medici hanno inoltrato una domanda, ma si tratta in gran parte di specialisti. Lo stesso vale per il Ticino: su 91 richieste, meno di un quarto riguardava l'apertura di uno studio di medicina generale.

Secondo la Federazione dei medici svizzeri (FMH) la densità degli studi medici è abbastanza soddisfacente. Ad esempio, nei Grigioni vi è uno studio ogni 589 abitanti, mentre in Ticino il numero scende a 513. Tuttavia, nei Cantoni di Uri e Appenzello interno ve ne sono - rispettivamente - uno ogni 1'012 e 890. La FMH imputa l'attuale penuria a una maggioranza di dottoresse (il 61% dei medici nel 2010) che privilegia il lavoro a tempo parziale, almeno per quanto riguarda i posti negli ospedali.

Il problema del numerus clausus

Il numero degli aspiranti medici che quest'anno hanno partecipato all'esame d'ammissione presso le facoltà è stato di 3'120 studenti, di cui 123 provenivano dal Ticino. Gli iscritti alla prova a sud delle Alpi sono stati circa la metà rispetto al 2011. Dall'istituzione del cosiddetto numerus clausus l'evoluzione del numero dei partecipanti all'esame ha mostrato un chiaro aumento. Se nel 2000 vi erano poco meno di 850 iscritti (il 98% dei quali ha passato la prova), l'anno scorso sono stati circa 3'000, ma solo il 34% è stato ammesso ai corsi. Di questi, non tutti termineranno gli studi a causa di un eventuale insuccesso o perché desisteranno. Ecco perché, da più parti, si chiede di ampliare il numero degli ammessi ai corsi di medicina per dare una boccata d'ossigeno a un sistema sanitario svizzero troppo invecchiato.

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