Economia e Finanza

L'alluminio sardo sarà ticinese

La SiderAlloys di Lugano ha rilevato lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme, oggetto di annose e dure lotte sindacali

  • 25 febbraio 2018, 13:32
  • 8 giugno 2023, 16:43
La fabbrica di alluminio di Portovesme quando era in attività, nel 2012

La fabbrica di alluminio di Portovesme quando era in attività, nel 2012

  • Reuters

È diventato definitivamente ticinese l’ex stabilimento sardo di Alcoa che produceva alluminio a Portovesme (80 km da Cagliari). Riparte, come rileva domenica la Nuova Sardegna online, dopo cinque anni di chiusura e oltre otto di battaglie sindacali. La fabbrica ritorna in attività grazie alla luganese SiderAlloys International SA che ha siglato un accordo con il Ministero italiano per lo sviluppo economico per rilevare la struttura chiusa da tempo. Si chiamerà SiderAlloys Italia.

Gli scontri tra operai della fabbrica di Portovesme e poliziotti a Roma nel settembre 2012

Gli scontri tra operai della fabbrica di Portovesme e poliziotti a Roma nel settembre 2012

  • Reuters

I dettagli li ha confermati al quotidiano sardo l’amministratore delegato della società elvetica, Giuseppe Mannina, annunciando investimenti nell’isola per quasi 160 milioni di franchi. Mannina ha spiegato che la scelta di sostenere Portovesme deriva da "ragioni strategiche", ma per la zona del Sulcis è quasi un miracolo. Il dirigente ha concluso dicendo che serviranno investimenti notevoli per aggiornare la fabbrica e riqualificare il personale in un’area dove la disoccupazione sotto i 30 anni è altissima. Torneranno operativi anche i lavoratori che hanno combattuto per impieghi e stabilimento.

ANSA/EnCa

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