Economia e Finanza

iWatch, non chiamatelo solo... orologio

Potrebbe essere la nuova mossa vincente di casa Apple

  • 27 February 2013, 17:02
  • 5 June 2023, 18:49
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Bertoglio: "Il rischio è la deriva tecnologica"

Un team per svilupparlo di 100 persone - dicono i blog più informati -, riunite nella sede centrale della Apple a Cupertino, in California, stando al New York Times. L’iWatch, di cui si parla con sempre maggiore insistenza, potrebbe davvero essere il futuro per l’azienda della Mela e non solo la tanto evocata iTv.

Questo orologio da polso intelligente verrebbe realizzato in vetro flessibile, in modo da essere adattabile alle forme del corpo umano. (Proprio lo scorso anno la Corning , la società che produce il Gorilla Glass dell’iPhone, ha annunciato di aver superato le difficoltà legate agli schermi flessibili).

Il nuovo gadget sarebbe sostanzialmente un mini computer, con integrate radio e tv, in grado di inviare e ricevere messaggi, seguire i movimenti delle persone che camminano per strada fornendo informazioni in tempo reale. Per alcuni potrà anche monitorare la salute di chi lo indossa e l’attività fisica quotidiana, compiere pagamenti e aprire le porte di casa.

Gallery image - iWatch, non chiamatelo solo... orologio

Per capire la reale portata “rivoluzionaria” di uno smartwatch Apple abbiamo posto alcune domande al collega Alessandro Bertoglio , esperto di nuove tecnologie.

C’è chi dice che l'iWatch sostituirà l’iPhone. Ma esiste davvero un mercato per questo oggetto? Alcuni “orologi intelligenti” di altre marche sono già in vendita ma senza grande successo. In fondo, perché uno dovrebbe volere uno smartwatch se ha già in tasca uno smartphone?

Intanto c’è da vedere che tipo di tecnologia sarà usata. Ci sono “iwatch” che sono semplicemente delle propaggini dello smartphone per avere al polso le funzioni principali, ma poi è lo smartphone che fa tutto il lavoro (e sono utili in situazioni nelle quali maneggiarlo non è semplicissimo). Ce ne sono altri progettati che integrano proprio il modulo gsm e in sostanza sono smartphone da polso. Riguardo al mercato, dipende sempre da che genere di necessità si ha. Magari per un determinato gruppo di utenti è l’oggetto indispensabile. Io non porto nemmeno l’orologio, quindi di certo non metto al polso il telefono. E comunque serve sempre l’auricolare-microfono per comunicare (a meno di portarsi il polso alla testa di continuo).

Si dice anche che sarà meno caro dell’iPhone, pensato dunque per sfondare nei mercati dei paesi emergenti. E’ verosimile?

E’ abbastanza verosimile, anche perché avrà ovviamente meno spazio utile per l’hardware e meno funzioni. Un iWatch con lo schermo da 5 pollici lo vedo piuttosto bizzarro...

Tutto sembra giocarsi sulla “indossabilità” dei nuovi schermi, giusto?

Più che sulla indossabilità, sulla flessibilità direi. Avere (e ci sono studi avanzati) nuovi materiali e nuovi schermi adattabili a strutture non piane, potrebbe permettere di avere apparecchi utilizzabili in auto o comunque su hardware più particolari e specifici. Resta il discorso di base che sono “phone”... smart quanto si vuole, ma il core business è la telefonia. Il resto (tanto) è in più. Magari gli schermi flessibili si adattano ad utilizzi tecnologici, ma non propriamente di telefonia...

Fondamentale sembra essere anche l’interazione diretta con il corpo. L’i-Watch potebbe essere in grado di raccogliere dati sul movimento quotidiano, sulle condizioni di salute di chi lo indossa…

Ci sono già parecchi gadget che si abbinano allo smartphone pensati proprio per questo. L’applicazione medico salutistica di hardware e software è sicuramente il business del presente e dell’immediato futuro. Siamo vecchi, obesi, malaticci... Magari col telefono che ci allerta riusciamo a migliorare le condizioni di vita. Una propaggine dello smartphone sul polso, di certo aiuta a centrare questo obiettivo.

(cos)

Cosa possiamo dire invece degli occhiali “a realtà aumentata” di Google? (Si parla di un lancio su grande scala nei primi mesi del 2014)

Che rispondono sempre più alla realizzazione di quello che qualche anno fa era la fantascienza da film. Ora direttamente sulla lente abbiamo la possibilità di ricevere messaggi e indicazioni varie via rete. Certo rischiamo di essere sempre più asociali e dissociati: a me continua a capitare di pensare che una persona stia parlando con me, quando invece parla con qualcuno al telefono via bluetooth... Magari fra un po’ scambieremo uno sguardo interessato di una ragazza, che invece sta leggendo le quotazioni di borsa sugli occhiali... Tutto è teoricamente utile, ma di certo non indispensabile sempre e comunque. Dobbiamo imporci un freno ed evitare quello che non è strettamente indispensabile alle nostre esigenze, sennò rischiamo la deriva tecnologica che ci aliena dalla vita.

Quale sarà la nuova frontiera? Il sogno di Steve Jobs era una Apple Car…

Credo che Apple stia davvero pensando alla tv, dopo aver rivoluzionato la musica e la telefonia. Per l’auto il passo è più complicato ma sicuramente il futuro va in quella direzione. Ma sarà sempre più centrale la domotica, la trasformazione delle apparecchiature di casa in qualcosa decisamente smart, friendly e di servizio. Avremo tanti maggiordomi elettronici, insomma...

Apple distribuirà 100 milioni di dollari in crediti iTunes per risolvere la disputa nella quale è accusata di aver fatto pagare in modo improprio i bambini per i giochi sull'iPhone e l'Ipad. L'azione legale era stata avviata due anni fa. L’accusa nei confronti di Apple è di non aver messo a punto adeguati controlli per i genitori sui propri dispositivi per prevenire l'acquisto da parte dei bambini di funzioni extra nei giochi gratuiti nel 2010 e nel 2011. In base al patteggiamento raggiunto, l’azienda offrirà un credito iTunes di 5 dollari per ognuno dei 23 milioni di account colpiti. Se il conto supera invece i 30 dollari, i genitori potranno ricevere rimborsi in contanti.

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