"Uno dei cavalieri martiri, Abou Abdallah al Tunsi, è riuscito a infiltrarsi in un bus e ha fatto esplodere la sua cintura esplosiva". È quanto si legge nel messaggio web in cui l'IS rivendica, a un giorno di distanza, l'attentato di martedì a Tunisi. La violenta esplosione ha distrutto un pullman sul quale viaggiavano diversi militari della guardia presidenziale, provocando la morte di 13 persone.
Il comunicato diffuso sui social network contiene, oltre alla foto del kamikaze che si è fatto saltare in aria, l'ennesima minaccia: "Ci fermeremo solo quando sarà applicata la sharia".
Secondo i primi risultati delle indagini preliminari, nell'attacco sono stati utilizzati 10 chili di esplosivo. Il Ministero dell'interno tunisino ha precisato che sono state identificate 12 vittime, tutti agenti, mentre non si è potuto dare un nome al 13esimo cadavere, perché non sono state rinvenute le dita. È ora in corso un esame del DNA.
Reuters/ATS/CaL