Mondo

Colpiti quasi 500 obiettivi curdi

La Turchia traccia un bilancio delle sue operazioni in Siria e Iraq. Erdogan: "Determinati a difendere i nostri confini"

  • 23 novembre 2022, 12:13
  • 24 giugno 2023, 01:52
Uno dei bersagli dei bombardamenti turchi

Uno dei bersagli dei bombardamenti turchi

  • keystone
Di: AFP/pon

La Turchia è "determinata più che mai a difendere i propri confini" con la Siria dai combattenti curdi. Lo ha detto mercoledì il presidente Recep Tayyip Erdogan parlando davanti ai deputati del suo partito, riuniti in assemblea. "La nostra operazione con aerei, cannoni e droni è solo all'inizio, proseguiremo senza interruzione e quando lo riterremo opportuno entreremo sul terreno dei terroristi", ha affermato il capo dello Stato.

Ankara, per bocca del ministro della difesa Hulusi Akar, ha annunciato di aver colpito quasi 500 obiettivi nel nord dell'Iraq e della Siria, da quando domenica ha iniziato la sua offensiva. Akara ha parlato di "476 bersagli presi mira e 254 terroristi neutralizzati". Così le autorità turche definiscono il PKK (il Partito dei lavoratori del Kurdistan) e l'YPG (Unità di protezione del popolo), che accusa di aver ordito l'attentato che ha causato 6 morti e 81 feriti il 13 novembre a Istanbul.

Stando all'Osservatorio siriano dei diritti umani, ONG con base a Londra ma con una vasta rete di fonti in Siria, i morti sono una quarantina. Martedì sera i bombardamenti si sono concentrati essenzialmente su Kobane, città simbolo della resistenza delle citate YPG contro le milizie dell'autoproclamato Stato islamico nel 2015.

RG 07.00 del 21.11.2022 Il servizio di Filippo Cicciu

RSI Mondo 21.11.2022, 08:36

Ti potrebbe interessare