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"Costa meno, ma è meno efficace"

Polemiche in Brasile sul Coronavac, già in uso in Cina, Indonesia, Turchia - Molti lo definiscono il vaccino del Sud del mondo - Le ragioni: economiche organizzative, logistiche

  • 16 gennaio 2021, 22:13
  • 10 giugno 2023, 07:47

In Brasile si attende il vaccino cinese

Telegiornale 16.01.2021, 21:00

Di: E. Guanella

In Brasile, secondo Paese al mondo più colpito dal Covid-19 per numero di morti, non è ancora iniziata la campagna di vaccinazione, mentre la variante amazzonica del virus preoccupa il mondo, tanto che oggi anche l'Italia ha sospeso i voli in provenienza dal Paese sudamericano. Negli ospedali di Manaus la situazione è critica e si attende l’approvazione per l’uso emergenziale del preparato cinese Coronavac. È meno efficace di altri, ma più economico e adatto dal punto di vista logistico.

L’annuncio era atteso da milioni di brasiliani. Ma l’efficacia generale del Coronavac è risultata sotto le aspettative, una persona su due può contrarre il virus, anche se non sviluppa la malattia in forma grave. Nessuno dei 13mila volontari è morto. Si poteva fare meglio, ma è già qualcosa.

“Abbiamo un buon vaccino, non è il migliore, questo è chiaro, non è l’ideale, ma ha un’efficacia che rientra nei limiti accettati dalla comunità scientifica e dalla OMS”, spiega Natalia Pasternak, del Centro lotta al Covid di San Paolo.

Perché puntare su un vaccino meno efficace ? Varie le ragioni, di natura economica (costa meno di altri sul mercato), organizzativa (viene prodotto localmente grazie a un accordo fatto con la casa madre) e logistica (una condizione essenziale in un Paese dalle dimensioni enormi).

”Ci sono preparati che devono essere conservati a temperature estreme, questo è un problema per noi. Il nostro Paese è enorme, abbiamo bisogno di traportarlo in condizioni normali, a 2-8 gradi con frigoriferi o casse termiche facilmente reperibili”, sottolinea Dimas Covas, dell'Istituto Butantan (produttore del Coronavac).

Mentre i contagi continuano a crescere, con una situazione particolarmente drammatica a Manaus, complice anche la scoperta di una nuova variante amazzonica del virus, la palla ora è nelle mani dell’agenzia sanitaria federale, che deve approvare l’uso del Coronavac e del preparato di Astrazeneca. Nonostante l’ostruzionismo iniziale del presidente Bolsonaro si spera poter iniziare in tempi brevi.

Nel secondo Paese più colpito dal virus, la popolazione aspetta con ansia l’inizio della campagna di vaccinazione. Stanchi dell’eterno scontro politico tra Governo e opposizione, terrorizzati da una seconda onda che sembra non finire mai, i brasiliani sperano di intravedere, come sta succedendo in altri Paesi, la luce alla fine del tunnel.

Il Coronavac è già in uso in Cina, Indonesia, Turchia. Paesi densamente popolosi, per questo molti lo definiscono il vaccino del Sud del mondo. Il Brasile sta attrezzando la sua capillare rete di poliambulatori pubblici, dove ogni anno si vaccinano milioni di bambini ed adulti. Si prevede, questa la nota positiva, un’alta adesione alla profilassi anti Covid.

“Da mesi la gente viene a chiedere se è disponibile il preparato contro il coronavirus, noi approfittiamo per metterli in regola sugli altri vaccini obbligatori e consigliati”, dice Gustavo de Moraes, medico del Centro salute pubblico.

Conto alla rovescia quindi, prima si inizia meglio è, ma gli esperti avvisano: in una nazione da 210 milioni di abitanti ci vorrà più di un anno per raggiungere tutti.

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