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Decine di morti. I parà russi in Kazakistan

Dura repressione della rivolta contro il carovita. La polizia kazaka ha dichiarato di aver ucciso decine di persone - Le truppe russe intervenute su richiesta del presidente Tokayev

  • 6 gennaio 2022, 19:02
  • 23 giugno 2023, 15:07
Un cadavere a terra, su una strada di Almaty, mentre un agente sorveglia alcune persone arrestate durante le proteste

Un cadavere a terra, su una strada di Almaty, mentre un agente sorveglia alcune persone arrestate durante le proteste

  • reuters
Di: Reuters/ATS/M. Ang.

Nuove violenze sono state registrate oggi (giovedì) ad Almaty, la più grande città del Kazakistan, dove la Russia ha inviato truppe durante la notte per aiutare il Governo dell'ex repubblica sovietica, rimasto uno stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin, a reprimere la rivolta scoppiata contro il carovita. I giornalisti della Reuters hanno riferito che i soldati hanno sparato contro i manifestanti e che diverse persone sono state uccise o ferite. Internet è fuori uso in tutto il Paese e, in questo momento, non è possibile determinare la portata della protesta.

La polizia ha ammesso di aver ucciso decine di persone. Il ministero dell'interno ha reso noto che le persone arrestate sono 2'298 e che sono rimasti uccisi 18 agenti delle forze di sicurezza. La televisione di Stato ha riferito di 13 morti, tra cui due decapitati.

Dopo una notte di scontri tra manifestanti e forze di sicurezza, una residenza presidenziale e diversi edifici comunali sono stati dati alle fiamme, secondo i giornalisti della Reuters, che hanno visto anche molte auto bruciate.

Not.07.00 del 06.01.2022 - Manifestanti uccisi in Kazakistan

RSI Mondo 06.01.2022, 09:26

  • Keystone

Scontri in Kazakistan

Telegiornale 06.01.2022, 13:30

L'ombra di Nursultan Nazarbayev, accusato di essersi arricchito alle spalle della popolazione

La repubblica del Kazakistan è indipendente dal 1991 ed è stata governata con pugno di ferro fino al 2019 da Nursultan Nazarbayev, 81 anni, che esercita ancora una forte influenza politica. Il suo successore, Kassym-Jomart Tokayev, ieri (mercoledì) ha chiesto l'intervento dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), che unisce Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan, denunciando quelle che, secondo lui, sono le azioni di gruppi "terroristi" formati da forze straniere.

I paracadutisti russi già in azione

Il CSTO ha confermato che unità di paracadutisti russi sono sul territorio kazako e che hanno "già iniziato a realizzare gli obiettivi loro assegnati".

Le proteste sono iniziate nell'Ovest del Paese, dopo l'annuncio di un aumento del prezzo del gas naturale liquido (ampiamente utilizzato come carburante) e il movimento ha guadagnato slancio mercoledì in diverse città, con slogan rivolti direttamente contro Nazarbayev, la cui statua i dimostranti hanno tentato, senza successo, di abbattere.

Tokayev ha inizialmente licenziato tutto il suo Governo, ha annullato l'aumento del prezzo del gas e ha preso le distanze dal suo predecessore, senza riuscire però a placare la folla, che accusa Nazarbayev e la sua famiglia di aver accumulato una fortuna colossale, saccheggiando i settori petrolifero e minerario, mentre la maggior parte dei 19 milioni di kazaki continuano a vivere in povertà.

Nazarbayev, che fino alla sua partenza nel 2019 è stato il più longevo leader dell'era sovietica a rimanere al potere in un Paese emerso dalla disgregazione dell'URSS, non è apparso in pubblico né ha rilasciato dichiarazioni dall'inizio delle proteste.

La strategia di Vladimir Putin

L'arrivo dei paracadutisti russi in Kazakistan è l'ennesimo esempio della strategia del Cremlino, abituato a mettere in atto rapide strategie militari per mantenere la sua influenza sulle ex repubbliche sovietiche. Dall'estate del 2020, la Russia sostiene il dittatore Alexander Lukashenko in Bielorussia, ha messo fine al conflitto militare tra Armenia e Azerbaigian e, più recentemente, ha ammassato truppe vicino al confine ucraino, meno di otto anni dopo l'annessione della Crimea.

UE preoccupata, ma la Cina: "Questioni interne kazake"

Diversi paesi occidentali e l'Unione europea hanno espresso preoccupazione e fatto appello alla calma, mentre la Cina ha fatto riferimento a un affare interno kazako.

Le proteste nella città di Almaty in Kazakistan

Immagini: AFP/EBU 05.01.2022, 15:20

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