La polizia in Kazakistan ha arrestato più di 200 persone dopo le proteste che si sono tenute in diverse regioni contro l'aumento dei prezzi del gas. Le mobilitazioni con diverse migliaia di persone (rare in questo Paese dell'Asia centrale) sono iniziate domenica, dopo la salita dei prezzi del gas naturale liquefatto (GNL). Inizialmente, il Governo aveva cercato di mediare, concedendo una diminuzione del prezzo, ma non è bastato.
Sull'onda delle proteste, il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, mercoledì ha sciolto l'Esecutivo provocando le dimissioni del primo ministro Askar Mamin. Martedì il capo dello Stato ha dichiarato lo stato di emergenza fino al 19 gennaio nella regione petrolifera del Mangystau e ad Almaty, la capitale economica, con un coprifuoco sarà dalle 23 alle 7.