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"Era sicuro che sarebbe toccato a lui"

Intervista a Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo Borsellino, ucciso 30 anni fa con cinque agenti di scorta nella strage di Via D’Amelio a Palermo

  • 18 July 2022, 23:03
  • 23 June 2023, 19:27
  • INFO

30 anni dopo la strage, l'intervista al fratello di Paolo Borsellino

Telegiornale 18.07.2022, 22:00

Di: Diem/TG

Salvatore Borsellino è l'ultimo dei fratelli ancora in vita di Paolo Borsellino, il magistrato siciliano vittima, con cinque uomini della scorta, della strage di Via D'Amelio avvenuta il 19 luglio 1992, 57 giorni dopo quella di Capaci in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie e tre agenti. Trent'anni fa, con gli altri fratelli, Salvatore Borsellino fece una promessa alla madre: quello di continuare a parlare di Paolo Borsellino per mantenerlo in qualche modo vivo. Oggi è l'ultimo a poter mantenere quella promessa. Non ha mai smesso di parlare dell'impegno del fratello contro la criminalità e, in particolare contro la mafia, i suoi complici e i suoi fiancheggiatori. Allo stesso modo non ha mai smesso di chiedere che finalmente emerga tutta la verità sui fatti dell'estate 1992 che portarono alla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per mano di Cosa Nostra.

Salvatore Borsellino con il libro "Paolo Borsellino e l'agenda rossa" a cura della redazione di 19luglio1992.com

Salvatore Borsellino con il libro "Paolo Borsellino e l'agenda rossa" a cura della redazione di 19luglio1992.com

  • RSI

Pezzi della verità però faticano a emergere. Nel 2009 Salvatore Borsellino ispira e promuove il Movimento delle Agende Rosse che fa riferimento al colore dell'agenda del fratello maggiore magistrato. Si trovava nella sua borsa sul sedile posteriore dell'auto, ma sparì subito dopo che Paolo Borsellino fu assassinato dall'autobomba saltata in aria davanti alla casa della mamma che doveva accompagnare a una visita medica. Da allora nessuno l'ha più vista e nessuno è stato giudicato per la sparizione di un documento ritenuto fondamentale. Alla vigilia dell'anniversario il Movimento ha diffuso una nota che, tra le altre cose, afferma: "Abbiamo chiaro che mani diverse hanno concorso con quelle di Cosa Nostra per commettere questi crimini ma chi conosce queste relazioni occulte resta vincolato al ricatto del silenzio".

Per uccidere Paolo Borsellino alle 16.58 del 19 luglio 1992 davanti a Via Mariano D'Amelio 21 venne fatta esplodere una Fiat 126 caricata con circa 90 chili di tritolo

Per uccidere Paolo Borsellino alle 16.58 del 19 luglio 1992 davanti a Via Mariano D'Amelio 21 venne fatta esplodere una Fiat 126 caricata con circa 90 chili di tritolo

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Da quei tragici fatti sono passati 30 anni. Salvatore Borsellino oggi ne ha 80. Eppure non demorde. "Obbedisco al giuramento che ho fatto a nostra madre, che il giorno successivo la strage - ancora sentiva l'esplosione che le aveva ucciso il figlio - chiamò i figli superstiti: ci disse di andare ovunque ci avessero richiesti per non fare morire il sogno di Paolo", spiega alla RSI. "Fino a quando qualcuno parlerà di vostro fratello lui continuerà vivere. Ho fatto questo giuramento a mia madre, e lo manterrò fino all'ultimo giorno. Soprattutto ora che sono l'unico fratello rimasto".

I ricordi di una vita si accumulano. Ricordi belli ("di quando eravamo ragazzi a Palermo e non sapevamo cosa ci avrebbe riservato la vita) e ricordi brutti. O meglio "pesanti", come dice preciso Salvatore Borsellino. "Purtroppo i ricordi sono tutti molto pesanti, soprattutto di quei 57 giorni tra la strage di Capaci e la strage di Via D'Amelio", sottolinea. E il perché è chiaro: "Mio fratello era sicuro che sarebbe toccato a lui".

In ricordo di Borsellino

Telegiornale 19.07.2017, 22:00

L'anniversario della strage del 19 luglio 1992 domani, martedì, a Palermo sarà diverso dai precedenti. Ci sarà una cerimonia all'insegna del silenzio. In Via D'Amelio si sentiranno solo le note delle sei suite per violoncello solo di Johann Sebastian Bach, suonate e commentate da Luca Franzetti, in particolare la numero 2, ispirata alla rabbia e la numero 3, ispirata all'amore.. "Quest'anno non ci saranno palchi o dibattiti, voglio che il silenzio risalti attraverso la musica – spiega Salvatore Borsellino -. Sono questi i sentimenti che insieme alla speranza, in questi anni, mi hanno dato la forza per continuare questa lotta, di cui non credo riuscirò a vedere la fine".

Salvatore Borsellino guarda una foto del fratello Paolo di cui da 30 anni tiene vivo il ricordo

Salvatore Borsellino guarda una foto del fratello Paolo di cui da 30 anni tiene vivo il ricordo

  • RSI

La missione assunta 30 anni fa da Salvatore Borsellino però va avanti. E' l'ultimo, ma non demorde. "Porto questo messaggio ai giovani in modo tale che, quando mi mancheranno le forze per gridare alla giustizia, ci siano dei giovani che continuino e che facciano sentire la libertà per cui Paolo, e i suoi colleghi, hanno sacrificato la vita".

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