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Essere ponte tra due mondi

Storia di Asmae Dachan, giornalista italo-siriana che racconta la sua Siria sperando in un futuro di pace

  • 7 ottobre 2016, 08:00
  • 7 giugno 2023, 23:43

La Siria ai siriani - di Ilaria Romano e Romina Vinci

RSI Mondo 06.10.2016, 08:00

  • ©Romina Vinci

Asmae Dachan è una giornalista e scrittrice italo siriana, nata ad Ancona da genitori di Aleppo. Lavora come freelance occupandosi di diritti umani e dialogo interculturale, senza mai dimenticare le notizie che arrivano dalla guerra in Siria. Sul suo blog Diariodisiria raccoglie tutte le informazioni che arrivano da Aleppo e dalle altre città martoriate dalla guerra, come pure dai profughi fuori dai confini. Quest'anno ha vinto il premio della giuria del Festival dei Giornalisti del Mediterraneo di Otranto per il reportage su Molenbeek, il quartiere dei terroristi di Parigi e Bruxelles pubblicato su Panorama. Nel 2013 è stata nominata Ambasciatrice di pace dall'Università della pace della Svizzera italiana per il suo impegno nella promozione del dialogo fra culture.

Alcuni familiari di Asmae vivono ancora ad Aleppo. Hanno scelto di restare, provando ad immaginare ancora un futuro migliore per il paese. Sono tra i 300 mila che, dopo sei anni di guerra, abitanio una città che contava quattro milioni di abitanti. Asmae arriva ad Aleppo nel 2013. Il confine fra Turchia e Siria era già estremamente rischioso da attraversare. Trova una città sotto assedio,. La racconterà in un lungo documentario. Quel viaggio segnerà non solo la sua volontà di documentare, da giornalista, uno dei conflitti più sanguinosi in corso, ma anche un percorso personale nel suo paese d'origine, che fino a quel momento aveva conosciuto solo attraverso i racconti dei suoi genitori, le vecchie fotografie di famiglia, i sapori e gli odori dei piatti sapientemente preparati dalla madre.

Poi Asmae, tre anni fa, rientra in Italia. Da allora le è stato impossibile tornare in Siria. Quello che ha definito “senso di impotenza” l'ha spinta a lavorare per mantenere viva l'attenzione su questa guerra, in un mondo ormai assuefatto alle immagini di dolore e distruzione. Ad essere, per dirla alla sua maniera, un ponte fra due mondi.

Romina Vinci e Ilaria Romano

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