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FCA: indagini sui motori

Indagini per sospette frodi tramite un dispositivo sui motori diesel - Ispezioni anche in Svizzera

  • 22 luglio 2020, 20:38
  • 10 giugno 2023, 03:02

RG. 18.30 del 22.07.2020 - Il servizio di Andrea Ostinelli

RSI Mondo 22.07.2020, 20:21

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Di: ATS/sdr

Eurojust - l'unità di cooperazione giudiziaria dell'Unione Europea - sta conducendo una serie di ispezioni, all'interno di una indagine per "sospette frodi", in dieci immobili commerciali nel Baden-Württemberg e in Assia, nonché in Piemonte e nel canton Turgovia. Lo conferma un comunicato della procura di Francoforte, in merito alle indagini che hanno coinvolto il gruppo automobilistico FCA, sospettato di avere installato su una serie di modelli - anche commerciali - dispositivi in grado di alterare alcuni parametri di emissioni attraverso un cosiddetto "defeat device".

Al centro dell'indagine vi sono i motori diesel della cosiddetta "Family B" omologati Euro 5 ed Euro 6, utilizzati in modelli Alfa Romeo, Fiat e Jeep e propulsori "Light Duty / Heavy Duty", utilizzati in modelli Fiat e Iveco.

I veicoli dotati di tale dispositivo - si ricorda - "non possono essere omologati nel mercato comune", motivo per cui - osserva la procura - i clienti devono sottostare al divieto di utilizzarli o disattivare tale dispositivo. Ad essere interessati dall'indagine sono, solo in Germania, oltre 200'000 veicoli, tra cui anche un gran numero di camper. "La durata delle ispezioni non è attualmente prevedibile" conclude la procura tedesca.

Esse fanno parte dell'ampia indagine sulla manomissione dei motori diesel svelata cinque anni fa, che ha scosso quasi tutta l'industria automobilistica tedesca, nonché i gruppi internazionali del settore. I dispositivi di manipolazione dei motori hanno fatto apparire i motori meno inquinanti nei test di laboratorio che su strada. Lo scandalo è venuto alla luce nel settembre del 2015, quando la più grande casa automobilistica del mondo, Volkswagen, ha ammesso di aver truccato 11 milioni di veicoli.

Il dieselgate è costato alla Volkswagen più di 30 miliardi di euro, la maggior parte dei quali negli Stati Uniti.

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