Mondo

I segreti del "Caro leader"

Parla l’ex guardia del corpo di Kim Jong-il: gli orrori del regime e la personalità del dittatore

  • 2 marzo 2016, 12:07
  • 7 giugno 2023, 18:01
Il ritratto di Kim Jong-il portato in parata dai soldati nordcoreani

Il ritratto di Kim Jong-il portato in parata dai soldati nordcoreani

  • Keystone

Kim Jong-il aveva due personalità. La prima era brutale, crudele, senza pietà. La seconda era all’opposto, poteva essere molto gentile”. A ricordare il “Caro leader” che per 17 anni (dal 1994 al 2011) ha governato con pugno di ferro la Corea del nord è una delle persone che gli sono state più vicine al dittatore: l’odierno attivista per i diritti umani Lee Young-guk, per oltre un decennio (fino alle fuga nel 1994) guardia del corpo del Segretario generale eterno del partito dei lavoratori (il padre dell’attuale leader Kim Jong-un e figlio del fondatore dello Stato Kim Il-sung, il "Grande leader").

Lee Young-guk: da guardia del corpo del dittatore a attivista per i diritti umani

Lee Young-guk: da guardia del corpo del dittatore a attivista per i diritti umani

  • Oliver O'Hanlon

Lee Young-guk ha vissuto al cuore del potere nordcoreano conoscendo tutti i segreti del futuro dittatore e tutelandolo. Poi la caduta in disgrazia. “Ero una guardia del corpo occupavo un ruolo considerato al più alto livello – racconta alla RSI -. Ma ho anche sperimentato il livello più basso, quello del prigioniero politico. All’interno del campo di detenzione ho visto così tante torture, atrocità, tutti i giorni, apertamente… le guardie torturavano i prigionieri in modo disumano, li uccidevano, li impiccavano. Li obbligavano a lavorare per delle misere porzioni di cibo. Questa esperienza mi ha spinto a militare per la tutela dei diritti umani in Corea del nord. Ho sperimentato sulla mia pelle le torture, le atrocità. Per questo sono diventato un attivista per i diritti umani”.

Sapevamo tutto della sua vita

Con le guardie del corpo che atteggiamento assumeva Kim Jong-il? Quale delle sue due personalità emergeva?

“Potevo contare su molti benefici. Kim Jong-il prendeva molta cura delle sue guardie del corpo. Non dovevo preoccuparmi per il cibo, ne ricevevo abbastanza. Per proteggere la sua dittatura, Kim Jong-il aveva davvero bisogno del nostro aiuto, perché sapevamo tutto della sua vita privata. Cose che gli alti funzionari dello Stato, o i normali cittadini, non sapevano”.

Cinque mogli e ogni sei mesi nuove ragazze

Quindi lei è custode di moltissimi segreti sul penultimo dittatore della Corea del nord?

“Kim Jong-il aveva 5 mogli. E da ognuna ha avuto dei figli. Aveva talmente tante case di vacanza, in Corea del nord… 14, sparse in tutto il Paese. Enormi, con molte possibilità per divertirsi. C’era una zona riservata alla pesca, delle piscine, delle sale per le feste. E c’erano sempre dei gruppi di donne incaricate di servire e intrattenere Kim Jong-il. Ma venivano sostituite ogni 6 mesi. Ogni 6 mesi, nuove ragazze".

Il "Caro leader" è morto, il Paese si prostra

Il "Caro leader" è morto, il Paese si prostra

  • Reuters

“Le piscine erano davvero lussuose: lunghe 120 metri, larghe 70 metri. Se il leader chiedeva che fossero riempite con acqua marina, bisognava andare a prenderla. Oppure capitava che chiedesse quella dalle montagne”.

Piscine immense per il dittatore

Quindi lei ha avuto ben pochi contatti con povertà e repressione?

“Ricevevo dei favori eccezionali da Kim Jong-il. A Capodanno offriva carne, riso, prodotti speciali, vestiti… non dovevo preoccuparmi di nulla, non dovevo temere la fame. Ma il problema più grosso era di ordine psicologico: se avessi fatto anche il più piccolo errore, l’intera famiglia sarebbe stata colpita da Kim Jong-il, che era molto cinico. Diceva apertamente, e molto spesso, che si fidava solo di noi”.

La propaganda di Stato pretende sempre che la Corea del Nord sia il Paese più felice al mondo

La propaganda di Stato pretende sempre che la Corea del Nord sia il Paese più felice al mondo

  • Keystone

Come mai lei ha deciso di fuggire dal paese, nonostante tutti i privilegi di cui godeva?

“Ho lavorato come guardia del corpo per 11 anni. Ho iniziato da giovane. In realtà non conoscevo bene la realtà, la situazione della nostra società. Quando poi ho smesso, nulla era cambiato: guardavo le reti televisive cinesi, ascoltavo la radio sudcoreana, e questo mi ha scioccato, è stata una grossa sorpresa. Ho sentito cosa diceva la gente fuggita in Cina e in Corea del sud. Avevo visto la vita lussuosa di Kim Jong-il, che si preoccupava solo di se stesso, e non del bene comune, dei cittadini. Ciò che ho visto e ho sentito mi hanno spinto a tentare la fuga”.

Ero destinato all’esecuzione

Come è possibile che, dopo aver tentato la fuga ed essere finito in prigione per 5 anni, sia riuscito a sopravvivere?

"In realtà ero destinato all’esecuzione, alla fucilazione. Ma mio cugino era l’autista personale di Kim Jong-il. Questo mi ha salvato. Di norma, se si viene condannati a morte, anche tutta la famiglia subirà delle conseguenze. Nel mio caso sono stato spedito in un campo di detenzione, e senza ritorsioni sulla mia famiglia".

Kim Jong-un, attuale guida suprema a Pyongyang

Kim Jong-un, attuale guida suprema a Pyongyang

  • KEYSTONE

Quale è la sua opinione sull’attuale leader nordcoreano Kim Jong-un?

“Rispetto a suo padre, che ha potuto seguire una preparazione di 10 anni prima di diventare nostro leader supremo in Corea del nord, Kim Jong-un non ha avuto questa preparazione".

L’attuale leader è inesperto

"Era molto inesperto e non ha avuto il tempo per creare una propria squadra al momento di prendere il potere, mostrare la propria autorità. Pochi anni fa ha giustiziato suo zio, in modo da impressionare, per mostrarsi brutale, senza pietà, crudele. Anche gli ufficiali di rango più elevato hanno paura di dire la verità, nel timore di essere uccisi a loro volta, o spediti nei campi di prigionia. E si complimentano di fronte a Kim Jong-un. Non saprei dire cosa stia capitando in questo momento, ma la situazione è molto fragile, il Governo non è stabile”.

Pierre Ograbek

Adattamento web Diego Moles

Un estratto dell’intervista a è stata diffusa nel Radiogiornale delle 18.30 del 1° marzo. Qui sotto la versione integrale

L'intervista integrale a Lee Young-guk di Pierre Ograbek

RSI Mondo 02.03.2016, 11:37

Dagli archivi RSI

Jihad / Corea del Nord

Dal TG

Ti potrebbe interessare